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02 Settembre 2014
Una oscurità impenetrabile
Fonte : NRK Dagsrevyen
Trascrizione a cura di Tef Johs (www.lene-marlin.info). Traduzione in italiano a cura dello Staff di Lene.it

Viggo Johansen (VG): Lene Marlin, benvenuta!

Lene Marlin (LM): Grazie!

VJ: Cosa pensi quando rivedi quelle immagini? [il video di You Weren't There appena trasmesso, ndr]

LM: He-he. Che è bello crescere. E' così che la penso. Aiuta!

VJ: Hai scritto una testimonianza che definirei coraggiosa, oltre che incredibilmente aperta, sull'Aftenposten di oggi. Perché solo adesso?

LM: I tempi erano maturi ormai. C'ho convissuto per tanto tempo, e alla fine ho realizzato che era parte della mia storia, ed è importante averla raccontata. Sono dell'idea, e adesso lo so, che può essere d'aiuto a molti.

VJ: Ti senti sollevata adesso, oggi?

LM: Sì, decisamente. Non potevo immaginare che reazioni avrebbe suscitato, ma devo dire che le ultime ore sono state incredibili.

VJ: In che senso?

LM: Le reazioni sono state intense. E' stato toccante, ho tante cose da metabolizzare. E ti accorgi anche di quanto tremendamente importante sia parlarne.

VJ: Hai soppesato a lungo i pro e i contro prima di scrivere?

LM: Sì, una cronaca del genere non è una cosa che scrivi un giorno, e la mandi in giro il giorno dopo. Bisogna conviverci per un po', pensando bene cosa vuoi dire. E abituarti a vedere la tua storia personale scritta davanti agli occhi in questo modo.

VJ: E' difficile?

LM: Può essere difficile. Sì, anche per me è stato difficile.

VJ: Torniamo indietro nel tempo. Cosa ti ha portato a vivere una situazione così difficile?

LM: Mi ci è voluto del tempo prima di capire che qualcosa che mi aveva dato tante soddisfazioni, qualcosa che mi aveva dato una vita che so che era il sogno di un sacco di persone, mi ci è voluto del tempo per capire che le cose che mi davano tutta quella gioia potevano darmi tanta sofferenza.

VJ: Che genere di sofferenza?

LM: Beh, era cominciato tutto bene, no? He-he. E poi tutto è aumentato e aumentato. La delusione che avvertivo su me stessa per non riuscire a far contenti tutti, me compresa, era diventata pesante da sopportare.

VJ: Ma vendevi milioni di dischi, guadagnavi tanto, avevi successo...

LM: Non era abbastanza.

VJ: Non era abbastanza?

LM: No. Io credo... questo è il mio lavoro, la musica, ma io credo che siano in molti a vivere questa sensazione di inadeguatezza al lavoro, a scuola, nella vita privata, di sentire che non basta. Faccio del mio meglio, ma non è abbastanza.

LM: Verso chi sentivi di non riuscire a fare abbastanza?

LM: Verso di me, innanzitutto. Però chiaramente poi si è influenzati da tutto quello che ti circonda. Quello che senti, quello che leggi. C'erano tante voci che si sovrapponevano.

VJ: Che effetto hanno avuto su di te questi tempi così difficili?

LM: C'era questa oscurità impenetrabile dove non vedevo alcuna speranza. Ed è stato strano, tutto d'un tratto trovarsi seduta lì e non riuscire a immaginare quando le cose sarebbero migliorate, e se mai l'avessero mai fatto un giorno. In mancanza di una definizione migliore, era un inferno.

VJ: Eri sola?

LM: No, per fortuna no. Avevo tante brave persone intorno, ma come si dice, ci si può sentire da soli anche in una stanza affollata. Ci sono pensieri e sensazioni difficili, e anche se ti apri e ne parli, continui comunque a sentirti da solo con essi.

VJ: Pensi che gli altri capissero?

LM: Non saprei dire.

VJ: Ma per te era diventato tutto così nero che hai cercato di toglierti la vita...

LM: Sì. Fino a quel punto.

VJ: Come?

LM: Hmm... è stranissimo ripensarci adesso...

VJ: Forse mi sono spinto oltre.

LM: No, no, affatto! Io credo che... he-he, ho raccontato tante cose nell'articolo, non c'è il rischio di spingersi "oltre" ormai, davvero. Io credo che sia importante parlarne, senza arrivare al punto in cui davvero non vedi più alcuna speranza da nessuna parte, che la vita non potrà mai migliorare - Non riesco ad andare avanti, tanto vale che la faccia finita.

VJ: Che cosa ti ha dato la forza per rialzarti?

LM: (sospiro) Realizzare che... come scrivo nell'articolo, così come la felicità se ne va, anche la sofferenza, anche il dolore poi va via. Prima o poi se ne va, ci vorrà tanto tempo, farà male, costerà tanto, ci saranno molte lacrime da piangere prima di arrivarci, ma è indescrivibile la gioia di uscirne.

VJ: Hai avuto paura in alcuni momenti?

LM: Sì.

VJ: Ce ne puoi parlare?

LM: Perché, non poter controllare la tua vita, è qualcosa che non avrei mai pensato potesse capitarmi. Per questo avevo paura. Prima di arrivare alla conclusione che avrei potuto farla finita, ero terrorizzata.

VJ: Questa depressione è una parte della tua personalità, o ci sono stati fattori esterni che hanno fatto la loro parte?

LM: Io... Beh, io ero felice! He-he. Ma nel complesso, le pretese che posi su me stessa, e quelle che percepivo da parte degli altri erano diventate troppo.

VJ: Molti ti amavano?

LM: Sì...

VJ: Pensaci...

LM: Uhm... La cosa strana è che anche se sapevo che molti mi amavano, pensavo che sarebbero comunque stati più soddisfatti se me ne fossi andata. E questo pensiero per me oggi è così assurdo. Pensare che avrei dovuto morire, così che gli altri...

VJ: Che messaggio ti senti di dare alle generazioni più giovani, o a chiunque si trovi in una situazione di sofferenza?

LM: Che vale, vale la pena tenere duro ancora un po'. Perché poi migliora, davvero!

VJ: E' a questa convinzione che ti sei affidata anche tu?

LM: Sì. Ed è stato delizioso, crescere per me è stata una grande festa! Davvero. Compiere 30 anni è stato toccante.

VJ: Sì?

LM: Nell'articolo ho scritto che non avrei pensato di arrivare a 30 anni, e ora ne ho 34. Sono molto soddisfatta.

VJ: Ti senti forte adesso?

LM: Sì. Decisamente.

VJ: Com'è stata la giornata di oggi?

LM: Travolgente. Ci sono tante storie che ho sentito. E sono in tanti a lottare con queste situazioni. Io spero di essere stata un po' d'aiuto.

VJ: Questo giorno è stato un punto di svolta anche per te?

LM: Certo, certo che lo è stato. Ora la mia storia è là fuori, bene o male l'ho detto. Ho cercato di togliermi la vita. E non me ne vergogno!

VJ: Lene Marlin, grazie per essere stata con noi!

 
 


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