Ciao ragazzi.
Rieccoci con una nuova puntata
della rubrica "Viaggia in Norvegia".
Poco tempo fa mi è capitato fra
le mani un numero de "I Viaggi"
di Repubblica (precisamente il
numero del 4 Aprile 2002) e vi
era un articolo dedicato alla
Norvegia e alle Lofoten, un
gruppo di isole molto vicine a
Tromsø. Quindi in questa
puntata riporterò
l' intero articolo (ad opera di
Laura Lombari), precisando che
non intendo infrangere
alcuna legge nè tanto meno violare
alcun copyright. L' articolo è
pubblicato unicamente a scopo
informativo e culturale.
Speciale Lofoten
C'è una zona nel Mar di Norvegia,
oltre il Circolo Polare Artico,
dove tutto e il contrario di tutto
abitano insieme in nome del massimo
rispetto reciproco, e la varietà
del paesaggio si presta a una
esplorazione parallela nelle
contraddizioni dell' animo umano.
E' l' arcipelago delle Lofoten,
versione addolcita dei fiordi che
frastagliano tutta la costa norvegese,
luoghi dove "la natura ha sparpagliato
la bellezza con una prodigalità da
ubriachi", ha scritto Adriano Sofri
nel ricordare un passato che le isole
collegano con il presente (lì ha
conosciuto la sua attuale moglie).
Le Lofoten sono così: non c'è
soluzione di continuità spazio-temporale,
la storia raffiora dalle acque e si
riflette in esse, così come le montagne
appuntite solcano in alto le nuvole per
rituffarsi poi verso il basso, nelle
insidie del mare. E' la storia di
pescatori che vivevano, e vivono tuttora,
dell' unico mestiere immaginabile da
queste parti: la pesca del merluzzo che
viene poi esportato in trenta paesi di
tutto il mondo. Il mercato di tre regioni
italiane, Veneto, Liguria e Campania,
fanno dell' Italia il primo importatore
in assoluto.
E' anche la storia di un capitano
veneziano, Pietro Querini, che nel 1432
naufragò con il suo equipaggio al largo
di Røst (l' ultimo gruppetto di isole
partendo da nord), e venne calorosamente
accolto dagli abitanti dell' isola. Da quel
momento la storia delle isole Norvegesi si
intreccia indissolubilmente con quella
italiana. Oggi è la tradizione culinaria
nostrana a tenere in piedi un rapporto
così antico. A Sandrigo, in provincia di
Vicenza, è nata nel 1987, la "Confraternita
del Baccalà", un' associazione che vuole
tutelare la qualità del piatto più tipico
della zona. E la migliore garanzia di qualità
è la provenienza dalle isole norvegesi.
In realtà. oltre alla pesca,
altri mestieri sono importanti
per queste isole, come la caccia
e l'artigianato. La ricchezza
faunistica delle Lofoten ha
influenzato anche l'arte: famoso
il fabbro di Sund che riproduce
gli uccelli tipici delle Lofoten,
i cormorani e i gabbiani.
Le Lofoten si prestano sempre a
nuovi scarti della mente. Le
isolette si stendono come una
lunga penisola e, come acini
d'uva di uno stesso grappolo,
fanno venire voglia di gustarle
tutte fino alla fine. Durante
questo viaggio - che diventa anche
un viaggio dentro se stessi - la
realtà può facilmente trasfigurare
in sogno, l'umano nel soprannaturale,
la tranquillità nella paura, e una
quiete lenitiva succedere alla
tempesta, paradigma ripetuto nei
racconti di Edgar Allan Poe, ma
magistralmente descritto proprio
in quello ambientato alle Lofoten:
"Una discesa nel Maelstrom" del 1841.
Qui il terrore diventa una via alla
conoscenza per il pescatore che viene
inghiottito con la sua imbarcazione
nella micidiale corrente marina che
si incanala nella zona appena
sottostante l'estremità meridionale
dell'arcipelago: "Cominciavo a
riflettere e trovavo fosse una cosa
meravigliosa morire in quel modo, e
folle dare tanta importanza alla mia
vita personale di fronte alla
manifestazione della potenza di Dio.
Credo di essere arrossito di vergogna
quando questa idea mi traversò la mente.
Poi fui preso da una curiosità acuta per
il vertice in se stesso. Sentii un forte
desiderio di esplorarne le profondità,
anche a costo del sacrificio che ero in
procinto di fare".
Anche Jules Verne racconta, in
"Ventimila leghe sotro i mari", una
storia di vendetta e di espiazione,
che tocca il suo acme nel canale del
Maelstrom (letteralmente, "inferno").
Storie di naufragio, vere o inventate,
che sfociano in una sosta di stupore e
meditazione alle Lofoten, dove l'uomo
scampato al mare si ferma a contemplare
la bellezza e a un tempo l'orrore della
vita, dove a una discesa negli inferi
fa seguito una condizione umana di pacata
ma dolorosa coscienza.
Non è solo la geografia, l'aspetto
morfologico e la natura del paesaggio a
conferire alle isole questa caratteristica
di "terra di mezzo": il clima non è ancora
glaciale e consente d'inverno di praticare
uno spensierato e creativo scialpinismo,
mentre d'estate è il ciclismo ad avere la
meglio, per la possibilità di organizzare
gite fino a grazie al sole di mezzanotte,
seguendo percorsi che possono essere
facilmente inventati. Il giorno e la notte
e i colori degli elementi vanno a
confondersi soprattutto dalla parte della
terraferma, a est e a nord dell'arcipelago.
Cielo, terra e mare rimangono uniti tra
loro ma nettamente lontani dall'uomo, che
trova qui non solo un difficile purgatorio
ma anche una natura intatta che occupa un
ruolo così importante da poter vivere solo
di sè.
Per avere maggiori informazioni sulle isole
Lofoten visitate i seguenti siti:
www.lofoten-tourist.no
www.lofoten-info.no
Allora buon viaggio per le isole Lofoten!
Ciao e alla prossima.
Ryu.
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