Ciao a tutti!
Ecco a voi un nuovo appuntamento con "Music!".
A questa recensione ci tengo particolarmente...Beh l'avrete capito tutti il perchè! Questa volta commenterò "Another Day" il secondo album della "nostra" cantautrice preferita, Lene Marlin, a cui è dedicato questo favoloso sito.
Sono passati più di 3 anni dal fortunatissimo ma soprattutto bellissimo "Playing My Game" e finalmente Lene ci ha ripagato da tutta quest'attesa con questo album bellissimo, degno di lei.
Ecco a voi la track list di "Another Day".
- Another Day
- Faces
- You Weren't There
- From This Day
- Sorry
- My Love
- Whatever It Takes
- Fight Against The Hours
- Disguise
- Story
Anche per questo secondo album, Lene ci regala solo 10 canzoni, ma è cmq un numero apprezzabile dato la qualità e il livello di ciascuna traccia.
L'album inizia con "Another Day". E non potevamo sperare in meglio! Appena inizia le chitarre che suonano così "allegre" portano l'ascoltatore ad un senso di tranquillità e benessere. Dopo qualche nota già s'intravede il potenziale di questa canzone, che sarà sicuramente un singolo dato l'orecchiabilità del ritornello. Un grande pezzo, che non ha caso da il titolo a tutto l'album. La spensieratezza di "Another Day" ci trascina a "Faces", il secondo pezzo.
Un pezzo secondo me molto bello, con un testo davvero positivo. Amo molto questa canzone perchè le strofe, anche se ripetono quasi sempre le stesse cose, non annoiano ma anzi, fanno crescere il livello di questa canzone che è accompagnata da un bellissimo pianoforte e da un suono di chitarra ottimo.
Si passa poi per il singolo apripista "You Weren't There" (già primo qui in Italia e in Norvegia). Una canzone che entra in testa quasi subito (dico quasi perchè ai primissimi ascolti non era così) che inizia in maniera inconfondibile e segna il ritorno di Lene nelle scene musicali. Secondo me è molto diverso dai precedenti singoli del primo album, è una canzone che fino alla fine del pezzo, porta ad una specie di climax che più lo ascolti, più lo vorresti riascoltare. E' qualcosa di fantastico! Il testo poi è quello che io amo definire "il tipico testo alla Lene" ovvero che parla di terze persone e non direttamente di lei.
Con "From This Day" le atmosfere si fanno decisamente più cupe, la musica diventa più tetra rispetto ai pezzi precedenti. Anche se il testo è molto lento, penso che la base musicale lo supporti benissimo, specialmente nella parte finale quando Lene inizia a cantare piccole parole. Dopo la tristezza di "From This Day", è il turno di "Sorry". Sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto triste e poco musicato, mentre al primo ascolto sono rimasto shoccato! Ragazzi "Sorry" potrebbe benissimo essere un singolo! L'assolo di chitarra che c'è all'inizio è davvero spettacolare, l'intero pezzo è supportato da chitarre ma ad un certo punto, nel ritornello, si mescolano anche gli altri. Una canzone molte orecchiabile che mi ha davvero spiazzato (mai fidarsi delle voci!).
Poi si passa a "My Love", più che una canzone, una poesia. All'inizio questa canzone non doveva essere nell'album, ma dopo che Lene l'ha scritta, si era voluta inserirla a tutti i costi, a discapito di un altro pezzo (non so se "Enough" o qualche altra canzone).
Appunto, una poesia accompagnata da una chitarra molto malinconica. Il risultato per fortuna non è melenso. Al primo ascolto non mi era piaciuta molto, ma sentendola attentamente, in questa canzone si riconosce il potenziale di Lene nello scrivere, che ogni volta ci sorprende. Non so perchè ma il suono che fa la chitarra in questo pezzo mi fa impazzire. Malinconico e orecchiabile allo stesso tempo.
Un altro singolo potrebbe essere il pezzo che ci aspetta dopo "My Love" ovvero "Whatever It Takes". Una canzone con molte chitarre stile "allegro" un po' come "Another Day" ma leggermenti inferiori. Anche in questo caso, il testo è triste ma la musica da un tocco e quel refrein indistinguibile del ritornello che la fa diventare una delle canzoni più orecchiabili del Cd.
Poi si passa a "Fight Against The Hours" uno dei momenti più belli dell'album. Il pezzo dura la bellezza di 6 minuti e passa, ma vi assicuro, sono i 6 minuti trascorsi più velocemente nella mia vita. E' cantanta molto lentamente, le parole sono scandite bene e la musica rimanda molto allo stile U2 specie il basso e la batteria, non a caso il produttore di tutto l'album è Mike Hedges, produttore mitico degli U2 e di altre band inglesi.
"Fight Against The Hours" è una canzone incalzante nonostante la lentezza, le parole si incollano perfettamente alla musica. Il ritornello fa venire i brividi, specie la voce di Lene che ad un tratto sembra quasi che abbia un nodo in gola mentre canta (a me fa questa impressione!). La traccia cresce sempre di più mentre la si ascolta, e i 6 minuti volano via velocissimi.
Poi arriva "Disguise", il pezzo che insieme a "Fight Against The Hours" e "Another Day" mi è rimasto in testa fino al primo ascolto. Si inizia sempre con tamburo e chitarra. Anche qui, come qualche altra traccia, il testo non è nulla di allegro anzi...Ma non si cade mai nella noia, grazie alla voce di Lene e al ritmo che piano piano inizia ad arrivare, fino all'esplosione del ritornello, orechiabilissimo e sicuramente pronto ad invadere le nostre radio (almeno io me lo auguro). Questo è uno dei miei pezzi preferiti, specie per quanto riguarda il testo.
E poi si conclude in bellezza, ovvero con "Story". Anche qui, un testo bellissimo, forse il più bello dell'album. La canzone, anche in questo caso triste, si accosta però ad una musica che via via si fa incalzante, come ad es il suono del tamburo che la contraddistingue fino ad arrivare al ritornello, che rimane quasi in gola, fino alla fine del pezzo quando si aggiungono gli archi e fanno l'atmosfera triste. Un pezzo davvero bello, che chiude in bellezza questo splendido album.
Come avete notato non ho fatto paragoni con le precedenti canzoni di Lene contenute in "Playing My Game" perchè non mi sembrava proprio il caso...Sono due cose molte diversi questi due album, non a caso la produzione di "Another Day" è stata fatta da un produttore più esperto, e ciò incide sugli arrangiamenti delle varie parti musicali.
Insomma, secondo me si sbaglia ad accostare i due album, ma questo è solo un mio punto di vista.
Spero che la recensione vi sia piaciuta, ho faticato non poco per farla! :)
Alla prossima, bye Mari.
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