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26 Agosto 2005 |
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Angelo ribelle: Lene Marlin - Lost In A Moment |
Fonte : www.thetrousers.uk |
OK, supponiamo che a 17 anni abbiate già alle spalle il singolo che ha venduto più velocemente di tutti nella storia della Norvegia, e a 22 abbiate già due dischi di platino. Cosa diavolo fate adesso?
Beh, se vi chiamaste Lene Marlin, vi nascondereste in un progetto segreto e fareste un disco insieme al trio di produttori norvegesi StarGate, autori di successi di artisti del calibro di Mary J Blige, Mariah Carey, Texas, Cher e Brandy solo per citarne alcuni. Quello che prese il via come un esperimento di carattere personale per la nostra 24enne prese presto le sembianze di un album vero e proprio; persino la casa discografica non si aspettava un nuovo disco, finchè Lene stessa non si presentò negli uffici del direttore con il prodotto finito tra le mani.
Un breve profilo per chi non conoscesse Lene; nel lontano 1998, il suo album di debutto "Playing My Game" scalò ogni classifica grazie a dei singoli di enorme successo, arrivando a vendere un milione e 800 mila copie in tutto il mondo. Turbata e disorientata da tanto e tale successo che arrivò così all'improvviso, avendo lei appena 18 anni, Lene si allontanò dalla scena musicale, e ci vollero anni prima che si sentisse pronta per ritornare. Il suo secondo album "Another Day" è stato pubblicato nel 2003, portando a casa e nel suo Paese un altro successo. Tuttavia l'album ha ricevuto un'accoglienza molto poco espansiva nel Regno Unito, in cui dopo la pubblicazione è affondato pressoché senza colpo ferire. E allora, che farà la ragazza nel 2005? Via i vetusti cappellini e cappucci dei suoi video precedenti, al loro posto troviamo un nuovo look, maturo e incantevole, e una collezione di undici nuove canzoni di stile accresciuto che Lene descrive come "diverse atmosfere, diversi sapori, uno sforzo personale, e il miglior disco che ho realizzato."
Forse ha ascoltato un altro album. "Lost In A Moment" non è una giungla di generi o un melting pot di stili musicali. Come il suo predecessore "Another Day", è una collezione di estrema gradevolezza con alcuni tocchi di classe che però non riescono a conquistare appieno. Nell'overture più-rock-del-solito "My Lucky Day", Lene in qualche modo riesce a sembrare ancora più distante di Avril Lavigne - non il migliore dei modi per iniziare. Per fortuna la situazione migliora in fretta; "All I Can Say", splendida nella sua tranquillità, ricorda un po' i suoi primi lavori, mentre il primo singolo "How Would It Be" è uno dei pezzi più vivaci. E' una canzone allegra e frizzante, abbastanza orecchiabile da rimanere impressa dopo pochi ascolti, di sicuro il genere di canzoni che non sorprenderebbe di trovare nella colonna sonora di "Generico Film Per Adolescenti 2". E per il resto? Beh, a parte le eccezioni di alto livello come "Never To Know" e "Eyes Closed", le canzoni tendono a scivolare davanti all'ascoltatore al punto che alcune quasi passano inosservate (come "When You Were Around"). Ed è un peccato, perché Lene ha una voce bellissima e un'immagine sfruttabile quanto basta per vendere nel Regno Unito tanto quanto ha venduto in Norvegia.
Forse è ancora presto per dire se Lene Marlin si sia suo malgrado bruciata la carriera con il suo debutto stratosferico ai tempi di "Unforgivable Sinner" e "Sitting Donw Here", ma di sicuro la prossima volta ci vorrà qualcosa di più di questo curato ma piatto album per fare presa sul suo pubblico.
Ian Addison - www.thetrousers.uk
Traduzione in italiano a cura dello staff di Lene.it
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