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06 Luglio 2005 |
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Recensione di "Lost In A Moment" |
Fonte : Il potere e la gloria |
Voto recensore: 7/10
Negli ultimi anni i paesi scandinavi hanno spesso fornito al mercato europeo dei successi pop tanto rapidi quanto effimeri, con band o cantautori la cui notorietà durava lo spazio di un album o, a volte, perfino di un solo singolo. Qualcosa di simile, anche se in proporzioni diverse, è accaduto anche a Lene Marlin: nel 1999 il suo disco 'Playing my game' sfondò letteralmente in Italia, con canzoni che diventarono in poche settimane dei veri e propri tormentoni; ma da un po' di tempo della bella norvegese non si era sentito quasi più parlare.
Ora, dopo un album interlocutorio uscito due anni fa, Lene Marlin torna nei negozi con 'Lost in a moment', preceduto, anche al Festivalbar 2005, dal singolo 'How would it be'. In generale, l'album ci pare confermare, anche se in tono un po' minore, quanto la Pedersen (questo il vero cognome di Lene) aveva mostrato sei anni fa: canzoni molto orecchiabili ma giocate spesso sugli stessi giri melodici, testi in un inglese un po' scolastico che non si discostano quasi mai da tematiche amorose, una bella voce. Un album, quindi, che si lascia ascoltare facilmente e che intrattiene con leggerezza e garbo, anche perché la voce e la chitarra della norvegese spesso danno un tono raffinato ad ogni canzone, ma che non stupisce, non sorprende, e anzi confrontato con 'Playing my game' appare anche decisamente più debole dal punto di vista dei singoli.
In sei anni, insomma, non c'è stata una vera evoluzione, un progresso, e questo è forse il dato preoccupante: 'Lost in a moment' non prosegue un discorso interrotto, ma sembra ripeterlo, facendo la gioia solo di chi si è già innamorato anni fa della musica e della voce di Lene Marlin. Per fans e per chi cerca un po' di musica piacevole e senza troppe pretese.
Il potere e la gloria
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