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 Lene Marlin
 Un altro giorno.
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Knox
Fan

Posted - 20/06/2006 :  12:48:41  Show Profile  Visit Knox's Homepage  Click to see Knox's MSN Messenger address  Reply with Quote
Un suono dolce.
Fluttuanti note di pianoforte volteggiano nell'aria e riempiono l'ambiente circostante, con tutta la loro carica emotiva.
Un ignaro ragazzo passando di lì per caso, viene avvolto, suo malgrado, dal caldo abbraccio di quella melodia.
L'immediata sensazione che prova all'ascolto, è al tempo stesso di sognante rilassamento e tetra malinconia.
La melodia si sussegue a ripetizione interrompendosi solo per brevi attimi, e riprendendo subito dopo, lì dove si era fermata. E ogni volta che le note colpiscono l'innocente ascoltatore, provocano in lui questo duplice sentimento di pace gioiosa e buia tristezza: un vero e proprio ossimoro musicale !
Ad accentuare maggiormente questa situazione, sono due lampade fulminate di quel corridoio di quell'hotel dove si trova.
Fuori la giornata sta volgendo al termine, e il rosso tramonto che filtra dalle tende delle grandi finestre, ha tutta l'intenzione di rendere ancora più ricca di mistero, la scena che il povero ragazzo sta vivendo.
La musica proviene da una porta socchiusa lì vicino. Il ragazzo, non può fare a meno di avvicinarsi.
Silenziosamente, tre dita della mano destra si appoggiano sulla porta semiaperta. Delicatamente e lentamente, la sospingono in avanti....

Ora non lo sa, ma in futuro quando rivivrà nei suoi ricordi questo momento, avrà sempre un senso di pentimento per la sua azione.
L'emozione che andrà scoprendo tra pochi attimi, è troppo forte per lui. In futuro penserà che forse, era meglio se avesse lasciato stare, se avesse lasciato nella sua mente solo quella melodia, non chi ci stava dietro....
Ma adesso non può. Non riesce a non cedere alla curiosità. Ora il suo unico pensiero, è che non potrà vivere in pace se non scoprirà chi sta creando quella magnifica, ma struggente, musica di pianoforte.


All'inizio, c'era solo la musica che si era. fatta più forte. Era come se gli occhi del giovane, non volevano saperne di mettere a fuoco il centro della scena. O meglio era il cervello che, al primo impatto, aveva respinto l'immagine della persona seduta al pianoforte. Poi però.... la luce.
Perchè era accaduto a lui ? Perchè il destino lo aveva scelto ? Chi era lui per meritarsi una simile meravigliosa ricompensa ?
Ed ancora, perchè si era dovuto trovare a passare per quel corridoio di quell'hotel proprio in quel giorno ? Proprio in quel momento ?
Ma forse soprattutto, perchè mai quella porta era aperta ?
Saranno queste le domande che da quell'istante lo accompagneranno in futuro. Domande avvolte da un amaro senso di pentimento. Forse in fondo, quella porta era meglio lasciarla così com'era e passare oltre.

La persona seduta al pianoforte, continua a suonare. E' una ragazza minuta, e il grande strumento nero a coda, sembra sovrastarla. Persino le piccole mani che pur muovendosi armoniosamente sulla lunga tastiera, sembrano spaesate. Malgrado questo, la melodia che riescono a produrre, è davvero splendida. Splendida.... come lei.
La stanza è satura delle note che fuoriescono dalle corde del pianoforte. Il coperchio del telaio è aperto, consentendo alla musica di sprigionarsi con tutta la sua espressività. L'artista si sta impegnando, è concentratissima. Ed in questo momento, è troppo presa da se stessa per accorgersi della presenza estranea. Ha capito che è riuscita ad assimilare quel giro di melodia, che prima le veniva solo a tratti. Ora, ne ha carpito il segreto.
Il ragazzo dal canto suo invece, è impietrito. E lì che non riesce ancora a capire realmente cosa gli sta succedendo. Una sola cosa è certa, un solo nome ha in mente. E' l'unico pensiero che in quel momento, la sua materia grigia riesce ad offrirgli. Solo quel nome: Lene Marlin Pedersen....

La cantautrice norvegese si ferma un attimo. Sul suo bel volto, è disegnato un altrettanto bel sorriso di soddisfazione. Finalmente quella melodia che da tanto tempo era solo nella sua mente, ora è anche nelle sue mani ! Creare i successivi arrangiamenti, non sarà molto difficile. Ha già trovato alcune idee.
Emette un sospiro di sollievo per rilassarsi un attimo (fra poco avrà bisogno di ben altro per fare lo stesso...), poi si passa entrambe le mani sui biondi e lisci capelli, si massaggia il collo e studia gli appunti davanti a se, poggiati sul pianoforte. Sono alcuni accordi di chitarra e qualche nota chiave per ricordare la melodia, ai quali appone delle piccole modifiche con la matita.
Di solito, per creare musica prende la sua "Takamine", ma oggi si sentiva particolarmente ispirata e il pianoforte, gentilmente concessole dal direttore dell'albergo, sotto le forti pressioni del manager di lei a dir la verità, era l'ideale. E poi una volta per tutte, voleva imparare sulla tastiera di un vero pianoforte, quella melodia che in precedenza aveva provato solo sulla sua chitarra.
(Ancora una volta !)
Eccolo il pensiero di cui andava fiera, ma che a volte la ossessionava un pò: la perfezione.
L'esecuzione di poco prima, era stata davvero perfetta alle orecchie di un normale ascoltatore, ma non per lei. Non le bastava. Poteva e voleva fare ancora di meglio !
Ed è proprio nell'istante in cui riprende la giusta postura sul pianoforte appoggiando le mani sui tasti, che udisce un tonfo alle sue spalle....

Era la musica.
Era quella che lo aveva in qualche modo ipnotizzato. Certo, la bellezza di Lene Marlin non era da escludere, e neanche tutta la situazione di sorprendente casualità in cui si era trovato, era da buttar via.
Fatto sta, che non appena la musica si era fermata, il ragazzo si sentì sospeso nel vuoto. Durò alcuni interminabili secondi, durante i quali fu come riprendere contatto con la realtà. Ma quando questo accadde, quando la verità che aveva davanti agli occhi finalmente colpì il suo intelletto, il peso era troppo forte: le sue gambe cedettero.
La moquette color rosso scuro, non riuscì ad attutire il colpo.
Nel voltarsi, la reazione della ragazza è un misto di sorpresa, vulnerabilità, paura e... si, anche un pizzico di rabbia:



No, il ragazzo non è svenuto. E' semplicemente caduto rovinosamente in ginocchio, facendo rotolare per terra (un buon metro in avanti) il contenuto della busta che prima, con mani tremanti, sorreggeva.
Ed è proprio quel contenuto, che fa svanire dalla ragazza norvegese quella punta di rabbia e paura. E' il suo ultimo cd, l'album del suo ritorno sulla scena musicale internazionale: "Another day".

"No ! Vado da solo ! Tu continua pure a provare. Con calma, non interrompere la concentrazione. Oggi ti vedo molto in forma. E poi è il mio lavoro no ? Solo alcune informazioni alla reception. Torno subito !"
Solo alcune informazioni alla reception.... difficile crederci visto il tempo che è via. Ma possibile che si sia dimenticato di chiudere la porta ?
Nonostante l'insolita situazione, sono questi i primissimi pensieri della ragazza. La voce del suo manager era stata ferma e sicura, ma non altrettanto l'espressione del suo volto. In questo momento poteva essere in qualunque posto. L'interrogativo principale però, era su chi fosse quest'intruso inginocchiato alla soglia della sua camera, che le aveva procurato un bello spavento. Ma ad una seconda osservazione, c'era anche un qualcosa di buffo !
Povero ragazzo ! E' tutto rosso in viso, visibilmente sudato e con un'espressione tra l'imbarazzo e la paura.
Se in questo momento passasse qualcuno, avrebbe una strana impressione sulla scena che vedrebbe: un ragazzo, paonazzo in viso, inginocchiato all'ingresso della camera 210 e una bella ragazza dall'espressione stupefatta e un pò divertita, che si guardano senza proferir verbo.
Tutto porterebbe ad un'eclatante dichiarazione d'amore !
Ma non c'è nessuno, i corridoi dell'albergo sono vuoti in questo momento. E' quasi ora di cena, e la gente ha già riempito la sala ristorante.
Quando la situazione comincia a diventare insostenibile per entrambi, è proprio il ragazzo a rompere il ghiaccio.
Se l'impatto con la realtà era stato così dirompente da annichilire per un momento le sue funzioni intellettuali, ora, con gli occhi verdi di lei che lo studiano, sembra aver ripreso il controllo di sè.
Deve assolutamente dare una rapida spiegazione all'accaduto, deve scusarsi per l'intrusione, sente che spetta a lui il primo passo.

E questo sarà un altro della moltitudine dei suoi pensieri futuri riguardo a questa vicenda: la rapida reazione allo sbandamento e la ripresa del proprio "io", delle proprie azioni. Ma il futuro è imprevedibile, occupiamoci del presente che sicuramente è molto più interessante !

"Mi dispiace ! Scusami Lene ! Non volevo spaventarti, nè tanto meno origliare ! E' che ho sentito una splendida musica di pianoforte che proveniva da quì. La porta era aperta, e non ho potuto fare a meno di avvicinarmi e ascoltare !"
Sembrava davvero aver ripreso il controllo di se stesso, aveva pronunciato quella frase, in perfetto inglese. Quasi non se ne accorse, gli era venuto spontaneo esprimersi in quella lingua. Il bello, è che non ci fu nessun balbettio, nessun inceppamento. Voce decisa e fluida.
Aveva un debole per le lingue straniere, e l'inglese era la sua preferita. Ma dal momento in cui Lene Marlin era "entrata" nella sua vita, si era sempre più dedicato agli idiomi del nord Europa. Primo fra tutti, il norvegese.
Ma in quel momento, il "londinese" era fuoriuscito dalla sua bocca senza nessun controllo, senza un perchè. Era giusto così, e basta ! Si, doveva essere cosi. Andava bene cosi. Peccato per una cosa, una sola cosa: il ragazzo ha del tutto dimenticato, di trovarsi ancora in ginocchio !

La ragazza originaria di Tromsø, una città della Norvegia situata oltre il Circolo Polare Artico, come tutta risposta ha un piccolo attacco ilare. La situazione è troppo buffa per rimanere seri, ma è lesta a nascondere con le mani il suo sorriso. Nonostante la comicità del caso, non vuole di certo aggravare i già traballanti sentimenti del ragazzo che ha di fronte. Di una cosa è sicura però, la persona che ha così bruscamente interrotto le sue esercitazioni al pianoforte, appartiene certamente a quello splendido paese che stava visitando in quei giorni: Italia !
Ogni volta che si recava in questa nazione doveva aspettarsi di tutto, tanto erano strani e variopinti i suoi fans italiani ! Come dimenticarsi di quel simpatico ragazzo che pur di far colpo, aveva dipinto il suo volto con i colori della bandiera norvegese ? Pazzo ! Però, forse, era proprio per questo che i fans italiani, erano i suoi preferiti.
Di loro le piaceva la spontaneità, il calore ( e i colori !), l'imprevedibilità, e perchè no, la pazzia !
E colui che ora ha davanti a sè, non è da meno. Anche se si era espresso in un inglese pressocchè perfetto, secondo lei è italiano. Ha un look così... italiano appunto !
Capelli neri corti, quasi a spazzola, tenuti con molto gel effetto bagnato, occhi scuri, carnagione anch'essa scura (arrossata dall'emozione ora), mediterranea, volto pulito e quasi fresco di rasatura. Non c'è molto da dire: un bel ragazzo.
Indossa vestiti semplici: scarpe da ginnastica, jeans un pò lisi alla moda, felpa e giaccone largo. Con sè, prima di rovinare sulla moquette, aveva una piccola busta di plastica con dentro un cd. Anzi, il "suo" cd ! Una copia ancora impacchettata del suo ultimo album, "Another day". Che carino ! Era un bell'effetto vedere dal vivo, qualcuno che aveva appena acquistato un suo disco !
E se prima le aveva eliminato quel pizzico di rabbia e paura per l'intrusione improvvisa, ora quella copia di "Another day", le da la forza e la convinzione di trattare quel fan (perchè tale è) con tutta la gentilezza che la contraddistingue.
Lene Marlin si alza dallo sgabello, fa due passi, raccoglie il cd da terra e lo porge al ragazzo che, ancora in ginocchio, la guarda con occhi ammirevoli ed emozionati.
Soltanto quando lei gli fa cenno di alzarsi, il ragazzo si accorge di trovarsi in quella posizione. Anche se in fondo non era del tutto sbagliato, si rende conto di aver commesso un'altra grave gaffe. E questo lo fa piombare di nuovo nell'interdizione più totale. L'unica cosa chiara che ha in testa, è una sola: scappare via da lì !
Ma stavolta è Lene stessa a fargli riacquistare il controllo di sè. Gli basta udire la voce di lei: "Tieni, ti è caduto questo. Sai ? E' molto bello vedere di persona qualcuno che ha appena acquistato il mio cd !"
Gli aveva risposto in inglese, ma non contava. C'era qualcos'altro da ammirare: il sorriso di lei era la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua. Gli sta porgendo il cd, e lui nel rialzarsi (le sue gambe fortunatamente, sembrano solide ora), lo prende. Una volta in piedi, e oramai entrato nella stanza, la ragazza del Nord nota con piacere, che lui è appena poco più alto di lei. Di solito, per guardare negli occhi il suo interlocutore, deve alzare lo sguardo di una buona spanna. Il ragazzo che ha davanti invece, le consente una posizione naturale del capo. Decisamente un altro punto in suo favore.

Ed ora ? Cosa fare ? Scappare via come gli era balenato in mente e rinunciare a quello che il destino gli aveva riservato, oppure affrontare la sitazione con il rischio di rendersi di nuovo ridicolo davanti alla persona che più amava e rispettava sulla scena musicale ?
Ora è davvero lucido. E' consapevole su chi ha di fronte. E' lei, Lene Marlin Pedersen, la "Stella del Nord" !
E poi, non era stato quello un giorno speciale ? Non era forse il giorno in cui avrebbe dovuto incontrare per la prima volta nella sua vita, "il suo angelo" ? Certo che lo era ! Purtroppo per motivi legati agli studi (era periodo d'esami, la scuola privata di lingue straniere non concedeva tregua), aveva perso "il giorno della sua vita". Il giorno della presentazione del nuovo album della cantautrice norvegese. Il giorno del "lancio" di "Another day".

Proprio oggi !
Ecco che gli balenava in mente, un'altra grave coincidenza ! Era stato per causa di una stupida scommessa persa con i suoi amici, che ora si ritrovava in quel grande albergo di lusso !


No, nessuna rinuncia ! Nessun pentimento, il destino andava affrontato.
Trova questa risposta negli occhi di lei, che ancora lo stanno scrutando. E lui, semplicemente, non può astenersi nel fare lo stesso. Quasi non riesce a distogliere lo sguardo. Può rimanere così, per un tempo indefinito ! Ma capisce che non è il caso, crede di percepire un pò d'imbarazzo anche da parte di lei. Abbassa lo sguardo, sentendo di nuovo accenderglisi il rossore in volto.
A questo punto, la ragazza norvegese fa una cosa che spiazza di nuovo il ragazzo. Si avvicina a lui, gli passa di fianco, e con altri due passi arriva alla porta della camera. Quindi, la chiude.
Ingenua o no, vuole fidarsi del ragazzo/intruso. Non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni, ha capito tutto dall'espressione del viso di lui. Non corre nessun pericolo, si è resa conto che è maggiore il timore del ragazzo nei suoi confronti, che non il contrario.
La giornata era stata lunga: La presentazione del suo ultimo album davanti ad una folla in delirio, varie interviste radiofoniche e televisive, centinaia di autografi e foto concessi a ragazzi e ragazze emozionatissimi, alcuni anche in lacrime per lei. Cartelloni, striscioni, magliette con su scritto il suo nome e dediche di ogni genere.
Quel giorno aveva capito, come aveva precedentemente intuito, che ne era valsa la pena. La musica era la sua vita, non poteva e non voleva lasciare tutto così. Era stato difficile, ma poi sentire di nuovo il calore dei suoi fans, era stata una cosa indescrivibile ! Si era resa davvero conto, che loro non si erano dimenticati di lei, che la stavano aspettando, che erano con lei, sempre.
Sentiva di dover ringraziare in qualche modo i suoi ammiratori, e quel giorno aveva concesso a tutti almeno una foto ed un autografo, nonchè un sorriso.
Ed ora quel ragazzo, piombato improvvisamente nella sua camera d'albergo, può essere per lei un'ulteriore occasione per consolidare ancora di più il legame instauratosi anni prima con i fans italiani. E' come se, idealmente, quel ragazzo rappresentasse tutta l'Italia che amava Lene Marlin !

Ora lo percepisce solo minimamente, è troppo impegnato a cercare di ricordarsi da dove era scaturita quella scommessa con i suoi amici. Ma in futuro ecco un altro pensiero che lo tormenterà non poco: da solo con lei ! Si trova all'interno di una camera di un lussuoso albergo, in compagnia della cantautrice norvegese Lene Marlin Pedersen. Loro due da soli. Una sola domanda: perchè ?
Quel "perchè", ora, sta appena sfiorando la mente del ragazzo. Ma quando tutto questo avrà una seconda vita nei suoi ricordi, il "perchè" sarà un tormento. Un enigma senza soluzione. L'unico modo per scrollarselo da dosso, sarà ignorarlo. Ignorare la ragione di tutta quest'esperienza, annullare anche il più effimero tentativo di spiegazione. Potrà incolpare soltanto la sua curiosità. L'aver seguito una meravigliosa melodia di pianoforte e arrivare davanti ad una porta recante un numero. Il 210. Che buffo, persino quel numero non era casuale. A suo modo, era il simbolo nel quale poteva essere incastonata tutta questa storia.
Ma ora è inutile sviscerare questi argomenti, andiamo a vedere come si sta evolvendo la situazione.


"E così, sei arrivato fin quì ascoltando la musica del pianoforte. E da quanto tempo eri lì alla porta ?"
L'inglese della ragazza norvegese, scorre che è un piacere. La sua voce era bella perfino quando parlava solamente. Ed era ancora più bello, il fatto di poter comprendere perfettamente la conversazione. Però, quella domanda lo coglie impreparato.
"Ehm... bhè... uhm.... no ! No, da pochissimo ! Non ho fatto niente ! Mi dispiace, non ho potuto fare a meno di ascoltare.
Gli sta tremando il labbro superiore. Sente che non può sopportare l'umiliazione ancora per molto. Lo scappare via, si prensenta ancora una soluzione semplice ed efficace.
Ma lei, è di nuovo lì a tranquillizzarlo: "E dimmi, come ti è sembrata ? Ti è piaciuta ?"
Praticamente, non aveva dato il tempo alla minuta ragazza di finire la domanda: " Oh ! Si ! Era bellissima ! Davvero una melodia... bella !"
Aveva un miliardo di aggettivi, per descrivere la bellezza della musica che lo aveva spinto sin lì, ma chissà perchè non gliene era venuto in mente neanche uno. Ma non importa, il bagliore dei suoi occhi esprime molto più delle parole. E lei lo vede. Chiunque poteva scorgere negli occhi di lui l'ammirazione, la stima, il calore, l'amore, ma soprattutto un qualcosa che non può essere descritto facilmente, nei confronti della cantautrice norvegese.
E dopo quella repentina risposta, il ragazzo ha finalmente sciolto il suo volto contratto dall'emozione: un grande sorriso distende i suoi lineamenti. Sorriso, che contagia anche la ragazza.

Fortunatamente, il cd che il ragazzo tiene tra le mani è ancora protetto dal cellophane, altrimenti a questo punto sarebbe già rovinato ! Lo aveva continuamente tormentato, girato e rigirato tra le mani, fin dal momento in cui lei glielo aveva restituito. Guarda la copertina dell'album e l'espressione seriosa della protagonista, è l'esatto contrario di quella della ragazza che in quel momento ha davanti.
Ad ogni modo, entrambi gli sguardi meritano lodi di ogni tipo. Poi, gira di nuovo il cd e guarda il retro. Dieci canzoni. La prima dava il titolo all'intero album, mentre un'altra attira subito la sua attenzione: "Fight against the hours". Il solo titolo, dava la sensazione di una canzone fuori dal comune.
La voglia è molta, ma scartare il cd davanti a lei può sembrare scortese. Ma inaspettatamente, è ancora la ragazza ad incoraggiarlo:
"Aprilo, vuoi ?"
"Oh ! Si, certo !" Facile a dirsi. Purtroppo un leggero tremolio alle mani, rende l'operazione piuttosto complicata. Ma poi alla fine ecco il cd in tutto il suo splendore. (E' veloce a ficcarsi in tasca la plastica protettiva, come veloce è il sorrisino della ragazza nel vedere quel gesto educato, ma dettato dalla grande paura della situazione.)
L'emozione è ancora molto viva. Non solo nel ragazzo, anche l'artista norvegese sta provando una strana sensazione. Vedere quel ragazzo che sfoglia il booklet del suo album, vedere che ad ogni pagina voltata il suo viso si riempie di gioia, le dà un'emozione fortissima. La gratitudine, in quel momento, è il sentimento comune e reciproco per entrambi.

Una cosa improvvisa, del tutto incontrollabile. Forse in fondo, anche naturale: lacrime.
Non può farci niente, alla fine hanno preso il sopravvento. Lacrime. Il ragazzo, comincia a piangere. A piangere di gioia. Non poteva reggere una tale pressione, non lui. Il suo volto in pochi istanti viene rigato da lacrime sincere e liberatorie. Alcune addirittura cadono sul libricino del cd, sulla foto centrale delle ultime pagine. E nel momento in cui si asciuga il viso con il braccio destro, scopre con sollievo che è già passata. Si scusa di nuovo con Lene Marlin, la quale non può far altro che annuire e lasciar passare per lui quel momento un pò.... così.
E' alquanto scossa lei stessa. Non aveva idea delle emozioni che regalava con la sua opera. A volte, le reazioni come quella che aveva appena visto, la impaurivano un pò.
Era davvero così grande il sentimento che i suoi ammiratori provavano per lei ? Come poteva essere possibile, suscitare sensazioni così forti da sconvolgere un ragazzo e portarlo a piangere ?

Dopo quel turbinio di sentimenti, l'animo del ragazzo è decisamente più quieto. Quasi si stupisce nell'udire la sua voce ferma e allegra: "E'.... bellissimo ! Ma.... Lene, è la tua scrittura vero ? Di nuovo ?" Ha il dito puntato sulla pagina (la stessa dove poco prima aveva pianto), sulla quale il testo di una canzone non era scritto "a macchina", ma riprendeva la calligrafia di una persona. Il ragazzo, sfoglia velocemente di nuovo il libricino, per accorgersi solo ora che anche tutte le altre canzoni portano la scrittura della giovane ragazza norvegese.
"Si ! E' la mia calligrafia. E' stato molto difficile non commettere errori !" E' contenta che "il suo Fan", ha di nuovo il sorriso sulle labbra. E intanto che il ragazzo è impegnato ad estrarre il cd dalla custodia per esaminare la parte "argentata", s'incammina verso la scrivania vicino alla finestra. Accende la luce dando un'occhiata fuori, ormai è quasi buio. Chissà dov'e il suo manager ! Anche se forse, è meglio così !
Lene Marlin, prende un pennarello nero e si rivolge al ragazzo: "Autografo ?"
Lui, che aveva appena risistemato il booklet all'interno della custodia, frettolosamente lo estrae di nuovo: " Oh ! Si.... si ! Certo ! Si avvicina a lei porgendoglielo e poi, con un grande sorriso d'imbarazzo: "Potresti fare... una piccola dedica ?"
"Ma certo !" Il sorriso di lei, è qualcosa di... immenso. "Come ti chiami ?"
"....Davide, mi chiamo Davide." Nel vedere l'incertezza della ragazza, ripete il suo nome pronunciandolo in inglese. Fortunatamente, si scriveva allo stesso modo che in italiano ! E riuscì anche a dirle, di aggiungere la "E" finale.
Con grande sicurezza e felicità, Lene Marlin, si siede sulla sedia della grande scrivania, apre il booklet alla seconda pagina e scrive: To Davide, a very surprising fan ! Lene Marlin =:)
Lo smile. Aveva aggiunto il "suo" smile: solo nelle occasioni speciali, aveva l'abitudine di farlo. Bhè, non è questa un'occasione speciale ? Certo che si !
E non contenta di questo, applica il suo autografo anche sulla copertina. Fu un gesto naturale, dato che quel giorno ne aveva firmate a centinaia: una copertina senza la sua firma le sembrava vuota !
A questo punto, si alza dalla sedia e con un sorriso che è davvero quello di un angelo, riconsegna il booklet a Davide. "Grazie ! Grazie mille ! Voleva dirle chissà cosa, voleva farle capire tutto il suo riconoscimento, la sua stima, la sua devozione, ma più di un grazie non riuscì a dire. Forse, non ce n'è neanche bisogno. L'espressione del suo volto, è un libro aperto.

Lene Marlin, deve togliersi la curiosità. Non ha dubbi.... o forse uno si, però ha paura nel fare domande strane (ma non è una domanda strana !) si ripeteva fra se e se; non vuole causare altre bizzarre sensazioni all'animo già turbato (meravigliosamente turbato) del ragazzo. Ma è più forte di lei: "Tu sei italiano, vero ?"
(Ecco, l'ho detto ! Speriamo bene....) Quasi si stupiva di se stessa, per i suoi pensieri. Ma lui, non sembra eccessivamente scosso: "Si, certo ! Sono italiano !"
Si trattengono entrambi dallo scoppiar dal ridere. Lei ha di nuovo in mente la scena di lui inginocchiato a terra con un'espressione stralutata dipinta in volto (un'altra delle pazzie degli italiani da raccontare), mentre lui, stupito del tutto dalla domanda, non aveva idea come le potesse essere balenata in mente una cosa del genere ! (Italiano ? Certo che sono italiano, Lene !)
Ma i pensieri di Davide, vengono subito zittiti dalla successiva affermazione della ragazza del Nord: "L'ho chiesto, perchè parli molto bene l'inglese."
Eccola ! Eccola l'espressione seriosa, ma allo stesso tempo dannatamente affascinante, di Lene Marlin ! (Decisamente simile a quella della copertina del cd ora).
Molti la criticavano per quel suo modo di apparire sempre triste e malinconico, lui invece adorava quel suo aspetto. Era stato proprio quell'eterno carattere misterioso ed ermetico di lei, che lo aveva conquistato.
I suoi occhi lo scrutano in modo quasi impietoso. Attendono una risposta.
Gli occhi verdi della ragazza ottengono non una, bensì tre risposte. Le prime due, dettate dal linguaggio del corpo, sono immediate e quasi simultanee: il sorriso gratificante del ragazzo rivolto al pavimento (troppo difficile guardarla negli occhi ora, per quanto belli), e il riacutizzarsi del colore rosso sulle guance. Il suo cuore stava davvero affrontando una dura prova quel giorno !
La terza risposta invece, si fa attendere un pò. Dopo alcuni tentennamenti e sorrisini imbarazzati, che avevano quasi indotto la ragazza a pentirsi della domanda, Davide riesce a parlare. In inglese ovviamente. In modo fluido e deciso. Si, il suo era un dono della natura.
Le racconta di essere un italiano con le carte in regola, che il suo inglese disinvolto era semplicemente il frutto della sua passione per le lingue straniere. Le spiega che gli rimaneva facile, che a volte si stupiva lui stesso del modo in cui riusciva ad aumentare il suo apprendimento senza alcuno sforzo degno di nota. Non si dimentica di dirle anche che grazie a lei, dopo vari ripensamenti, ora stava frequentando un corso specializzato in lingue nord-europee, con il norvegese a farla da padrone.
Lene Marlin, è molto lusingata di questo, ma non può non provare un pezzettino di invidia nei suoi confronti. Lei, che a stento riusciva a dire un "ciao" o un "grazie" nella lingua italiana. Ma sapeva però, che il suo mezzo di comunicazione con il pubblico erano i testi delle sue canzoni, indissolubilmente cuciti all'interno della trama della sua musica. E poi, quando poteva, bastava uno sguardo alle persone che ascoltavano una sua performance, per capire che non c'era bisogno di parole, non c'era bisogno di parlare, c'era lei, c'era la sua musica, qualsiasi altra cosa era superflua.
Sono questi i pensieri di Lene Marlin, quando Davide, ormai preso da se stesso, le comunica che proprio in quel giorno aveva dovuto sostenere un importante esame, con annessa lezione successiva. E che così, si era perso il grande giorno di "Another day".
"....E poi tutto questo !" Allargando le braccia e guardando con aria trasalita prima il letto, la scrivania, la televisione, i bei mobili d'arredamento, il balconcino fuori con la sera che ormai ha avvolto la città, e poi per ultimo il pianoforte, Davide riesce a far togliere anche il più effimero dubbio alla ragazza di Tromsø: Davide era veramente un tipico italiano. E per di più, giunto sin lì per puro caso. Ma il ragazzo italiano, spara la sua ultima cartuccia: "E poi... tu !"
La sta guardando con ammirazione, ma c'è anche dell'altro nel suo sguardo. Qualcosa che va ben oltre, un qualcosa che si consoliderà ancora di più quando quella sera stessa sul tardi, ascolterà il nuovo album dell'artista norvegese.
Questa volta è lei che deve abbassare per prima gli occhi, non riesce a sostenere lo sguardo invadente del ragazzo. Troppo imbarazzo, troppa carica emotiva, troppa.... intimità. Stavolta è lei che percepisce il calore avanzare sulle sue guance. Per fortuna sono difese da un leggero velo di trucco, che nasconde il rossore naturale.

Situazione alquanto fuori dal comune vero ? Cosa avreste fatto voi al posto della ragazza che risponde al nome di Lene Marlin Pedersen ? Avreste, seppur con gentilezza, sbattuto fuori l'intruso, oppure lo avreste assecondato ? Ognuno di voi dia le proprie risposte, io posso solo raccontarvi il susseguirsi degli eventi.

Sembra impossibile, ma il ragazzo che prima dava l'impressione di essere immerso in un universo a lui sconosciuto che gli causava ogni tipo di paure, ora dal suo atteggiamento, sembra che si trovi a casa propria.
Ed è lui che tenta di tranquillizare la ragazza e metterla a proprio agio. Nonostante l'insolita richiesta che ora andrà a proporle, sembra che riesca davvero nel suo intento.
E' la sua voce che rompe il pesante silenzio che nel frattempo, era sceso sulla stanza: "Posso chiederti un'ultima cosa ? Poi andrò via, promesso !"
Il suo tono, era stato di una cordialità così grande, da far scendere a zero tutti i livelli di allarme della ragazza norvegese. La sua risposta è un sorriso a bocca chiusa, con l'annuire del capo.
"Bhè.... ecco vedi.... mi piacerebbe molto.... si, mi piacerebbe poter ascoltare ancora una volta, la melodia che prima stavi suonando al pianoforte."
Sembra di nuovo essere tornato il ragazzo spaesato di prima. Ma non è così. Quella richiesta era dettata dal fatto che un'occasione del genere, non gli si sarebbe presentata una seconda volta in vita sua.
Lene Marlin, stavolta ride mostrando tutto il suo bel sorriso. Sinceramente, non si aspettava una cosa del genere, ma in fondo si sente anche molto gratificata. E' felice di poter accontentare un suo fan, anzi "il sorprendente fan !"
"Va bene. Ma non ti prometto una grande performance. Al primo errore di troppo, mi fermerò."
"Per me va benissimo ! Non preoccuparti, va benissimo, grazie ! Grazie tante !!"
C'è una bottiglietta d'acqua sopra la scrivania. Prima di raggiungere il pianoforte, Lene Marlin riempie un bicchiere di plastica per metà e beve tutto d'un fiato. Dopo il gentilissimo rifuito di Davide, alla sua offerta di un pò d'acqua, è pronta per suonare.
Inaspettatamente, ecco l'emozione salirle in corpo. E' più forte di lei. Ogni volta che deve esibirsi in pubblico, anche per un pubblico composto da una sola persona, "l'emozione del palco", prende il sopravvento.
Stavolta però è diverso, molto diverso. E' decisamente una cosa fuori da ogni regola, ma ormai è lì, non può e non vuole sottrarsi.
Nel momento in cui si siede sullo sgabello del pianoforte, nota con un pò di sorpresa che Davide si era seduto sulla punta del letto. Visibilmente emozionato lui stesso, da quel punto non solo potrà seguire da vicino la sua beniamina, ma potrà anche ammirare come si muoveranno le sue mani sulla tastiera.
Dopo aver riletto un attimo gli appunti a matita, dei quali decide che per quel momento non ne avrà bisogno, e dopo aver lanciato un debole sorriso a Davide, Lene Marlin inizia a suonare.

E' incredibile, Davide percepisce di nuovo quella duplice emozione che lo aveva portato sin lì.
Questa volta però, la sensazione è ancora più forte. La melodia di quella canzone era una cosa indescrivibile. Bella, bellissima, sognante, ma anche inevitabilmente triste. Voleva coglierne soltanto il lato positivo, il lato che ti faceva viaggire attraverso mondi lontani ricchi di pace e serenità, ma non ci riusciva. Non poteva non avvertire anche quella vena scura di malinconia che si opponeva in modo del tutto simmetrico alla felicità iniziale.
Lo sguardo del ragazzo, era un continuo alternarsi dal volto di Lene, carico di concentrazione, alle sue mani che, seppur piccole, riuscivano a comandare i tasti del pianoforte con grande autorità e armonia.
Dopo altri splendidi secondi di esecuzione, la ragazza che aveva già commesso due-tre errori non percepiti dall'ascoltatore, si ferma. Non era riuscita nello slancio finale di poco prima, ma andava bene anche cosi.

Bocca aperta, corpo rigido, incredulità nei suoi occhi, ( e nelle sue orecchie...), impossibiltà di ogni reazione corporea. Deve combattere le lacrime, che vogliono a tutti i costi emergere e appannare la vista.
Solamente dopo aver incrociato per un breve attimo lo sguardo dell'esecutrice allo sgabello, Davide riesce a complimentarsi con lei, coprendo le proprie parole di entusiasmo con il classico suono di un applauso.
L'espressione della ragazza è carica di gioia, gratitudine e felicità, il tutto cosparso da uno spruzzo di commozione. Si copre il naso e la bocca con le mani, nascondendo l'emozione che il suo debole trucco in quel momento non riuscirebbe a celare.
Se qualcuno, chiunque esso sia, avesse avuto la possibilità di assistere a questa scena, avrebbe capito il forte legame che unisce l'artista norvegese con il suo pubblico. Avrebbe intuito almeno una parte, dell'incredibile potenza emotiva sprigionata da questo legame. Avrebbe aperto gli occhi, davanti alla grande semplicità, onestà e sincerità che caratterizzavano sia lei, Lene Marlin, sia loro, i suoi fans. I suoi fortunati e orgogliosi fans.
Dopo quel piccolo momento di sbandamento, Lene Marlin, ringrazia di cuore il suo singolare ascoltatore. Il sorriso di lei ancora una volta, non è paragonabile a nessuna creatura di questa terra. Troppo incredibilmente splendido per essere vero. Ma Davide è lì, può vederlo, può ammirarlo, non chiede altro. Non ha bisogno di altro, l'unica cosa che desidera, è riempirsi gli occhi del suo sorriso. Riempirsi gli occhi di lei.
Poi, in modo del tutto inaspettato, Davide si rende conto che è arrivato il momento. E' come se un impulso gli fosse salito giù dal cuore fino al cervello: deve andare, deve lasciare il Suo Angelo, deve poter far tornare al suo mondo di appartenenza, la Stella del Nord.
Si alza dalla punta del letto, e con fare amichevole si avvicina a lei. L'istinto gli fa tendere la mano destra, la quale riceve subito la stretta cordiale di quella della ragazza che nel frattempo, si era alzata dallo sgabello. Il tocco della mano di Lene, è debole e leggero. Lui ha quasi paura nello stringere la propria mano nel segno del saluto.
"Grazie ancora di tutto Lene, è stato fantastico. Non lo dimenticherò mai ! Voglio solo dirti una cosa: sarò sempre quì, al tuo fianco. E grazie soprattutto per essere tornata !"
"Oh.... grazie a te ! Sei stato molto dolce e gentile. Anch'io credo che non dimenticherò questa.... avventura ! Grazie."
Stavolta si lasciano andare a ridere. Una piccola risata che è più un sollievo per entrambi.
"....Ora però, devo andare."
"Si, va bene."
"....Ehm.... prima posso...."
"....Certo !"
Prima di andare via, Davide si avvicina a lei e le dà un doppio bacio sulle guance. Al tocco liscio e vellutato delle sue labbra, gli scatta un pensiero fulmineo: potrebbe innamorarsi di lei in qualsiasi momento !
Nel baciarla, non deve abbassarsi di molto come hanno fatto la maggiorparte dei ragazzi quel giorno durante la presentazione del nuovo album dell'artista. E di questo lei se ne accorge. Non può fare a meno di sorridere.
....Fantasia....intuizione....decisione.....velocità d'esecuzione ! Davide ha un piccolo colpo di genio. Nel preciso istante in cui fa per uscire dalla camera, rivolge a Lene un ultimo saluto. Un saluto espresso nella lingua della Terra Madre: il norvegese.
Incredibile ! Quel ragazzo, era davvero una fonte inesauribile di emozioni ! Lene Marlin risponde a dovere a quell'ultimo gesto di ammirazione nei suoi confronti. Rimane lì, come se desiderasse che "il suo fan", non andasse più via.
Ma Davide, dopo un ultimissimo cenno con la mano, richiude delicatamente la porta davanti a se. L'ultima immagine che ha della ragazza del profondo Nord, sono i suoi splendidi occhi verdi.

Duecentodieci.
Davide non dimenticherà facilmente questo numero. Ora lo stà fissando: bello dorato, al centro della porta di legno pregiato. Oltre ad essere un semplice numero di una camera d'albergo (secondo piano, stanza numero 10), sente che c'è dell'altro che lo contraddistingue. Non riesce a capire, ma crede che ci sia qualcosa dietro a quel numero. Qualcosa legato all'incredibile esperienza che ha appena vissuto.
Decide che ora non è il momento per pensarci, ha la testa satura di mille immagini che si susseguono senza sosta.
Uno sguardo all'orologio, gli fa capire che si è fatto un pò tardi: 20.45. Quanto tempo era rimasto in compagnia di Lene ? Non ne ha idea, ha l'impressione che sia stato infinitamente lungo, ma anche incredibilmente breve !
Nel frattempo, le porte dell'ascensore in fondo al corridoio si aprono. Ne esce un uomo sulla quarantina con un abbigliamento casual. La giacca, che non si abbina molto bene con i jeans chiari, avrebbe bisogno di essere stirata. Indossa un paio di occhiali da vista, che rendono il suo volto ancora più amichevole di quanto non lo sia già di per sè. Ma tutto d'un tratto, la sua espressione cambia radicalmente. Sistemandosi meglio gli occhiali sul viso, ha la conferma di quello che ha appena visto. Ma chi diavolo sarà mai quel ragazzo, che con aria trasognata ma anche un pò losca, è appena uscito dalla camera di Lene Marlin ? Possibile che sia un suo amico ? No, non può essere, glielo avrebbe detto sicuramente. L'inquetitudine si fa subito largo in lui, ma la prima decisione che emerge dalla preoccupazione, è quella di parlare con lei. Meglio non creare inutili allarmismi.
Con un lungo sospiro, il ragazzo cerca di fare ordine nei suoi pensieri. Lentamente, e con la tristezza (non la rivedrò mai più....) che ha già occupato tutto il suo animo, riprende la strada che poco prima aveva interrotto: a testa bassa, si avvia verso la propria camera.
Non fa caso all'uomo che, da lontano, lo stà fissando con aria sospetta. Solamente quando si incrociano, Davide alza il capo e lo vede. Ad un primo momento, non da peso allo sguardo indagatore del passante, poi però una volta girato l'angolo del lungo corridoio, si rende conto che quell'uomo lo stava fissando con un'espressione che tutto era, tranne cordialità. (Ma che voleva ?)
Torna sui propri passi, anche perchè quello strano tipo sembrava diretto addirittura verso la 210. Ed infatti nel momento in cui sbircia da dietro l'angolo, ha appena il tempo di vedere la porta della 210 chiudersi alle spalle di quell'uomo.
(Chi sarà mai ?)
Il primo pensiero che gli viene in mente, è che sia normale che Lene Marlin non viaggi da sola ma in compagnia di qualcuno. Qualcuno magari legato alla sua casa discografica. Certo, è impossibile che sia venuta quì in Italia da sola ! Però, vedere quell'uomo entrare così bruscamente nella stanza di lei, lo rende un pò irrequieto e anche, perchè no, preoccupato.
L'istinto gli fa percorrere mezzo corridoio. L'obiettivo era quello di tentare di capire qualcosa, tendendo l'orecchio vicino la porta: stavolta avrebbe origliato. Poi però, sentendosi un vile, decide di non farlo. No, non sarebbe stato corretto soprattutto nei confronti di lei. (No, non ho il diritto di farlo.)
E così, con la consapevolezza di non avere più la possibilità di rivedere Lene Marlin, la tristezza di prima ha fatto posto ad un altro sentimento tutt'altro che encomiabile: l'invidia verso quell'uomo, che lo aveva quasi spinto a spiare.
Ma Davide non lo aveva fatto, era riuscito a non cedere alla tentazione. Anche se c'era mancato poco.
No, basta con le emozioni, quel giorno ne aveva provate già abbastanza. Non vuole averne niente a che fare ! Con passo veloce riprende la strada verso la sua camera.

Basta con le emozioni ? Per ora diciamo di si, almeno fino a quando più tardi non premerà il tasto "Play" del suo lettore portatile di cd....
Ma lasciamo Davide da solo per un pò. Lasciamolo riflettere su quello che gli è piombato addosso, ne ha di cose su cui tentare di dare una spiegazione razionale.
C'è una persona, che fra pochissimo si sentirà colpevole per una sua dimenticanza. Vediamo come se la caverà.


Alistair Norbury, manager di Lene Marlin, nonchè suo accompagnatore ufficiale nei tour promozionali all'estero autorizzati dalla casa discografica "Virgin", apre bruscamente la porta della 210.
Nel preciso istante in cui entra nella camera, gli sovviene improvvisamente una tragica ed indiscutibile certezza: si rende conto che poco prima nell'uscire, aveva dimenticato di chiudere la porta. No, non era stata una dimenticanza, aveva volutamente accostato la porta, perchè era sicuro di tornare all'istante. Poi però era stato distratto dalla ragazza della recepiton, che voleva a tutti i costi parlare con lui. Incredibile, anch'egli aveva i suoi fans. Anzi, "le" sue fans !
Ora però, dopo aver richiuso per bene la porta della camera, si avvicina a Lene.
L'aveva lasciata esercitarsi al pianoforte, ed ora, la ritrova seduta ancora lì ma con il coperchio dei tasti chiuso. L'espressione di lei, rivolta alla città brulicante di auto ferme nel traffico, è sognante ed enigmatica quasi come quella del ragazzo che aveva visto uscire dalla camera.
Nel guardarla meglio però, scopre che c'è anche della tristezza nei suoi occhi. Occhi che gli rilevano un'agghiaccinate verità: Lene, stà piangendo....

E' incredibile. L'esperienza che ha appena vissuto, le ha portato si gioia, contentezza e orgoglio, ma ora la sua mente è di nuovo caduta nella trappola dei ricordi da dimenticare. Paura. Ecco il vero sentimento che stà provando in questo momento Lene Marlin. Paura che quello che le era successo tempo fà, si ripresenti puntuale alla sua porta.
(Grazie per essere tornata.)
Paura di non farcela, paura di non reggere di nuovo il peso della notorietà, paura non di saper affrontare il compito che a volte le veniva imposto.
Ormai però, il grande passo del ritorno era stato fatto. Il nuovo album era ormai in commercio, la grande macchina del "Music Business" che tutto travolge, era di nuovo in funzione. Tirarsi indietro ora, era troppo tardi.
E in questo momento, non può farci niente. Un buio abisso le si è lacerato dentro, piangere era l'unica soluzione.
Ma non tutto era perduto, non poteva rimanere indifferente all'entusiasmo, alla passione, all'amore dimostratale da quel ragazzo. Poteva sembrare stupido, ma le offriva un qualcosa a cui aggrapparsi. Un qualcosa che le sue sedute nei tempi bui, le avevano insegnato a vedere e raggiungere. Avrebbe messo in pratica gli insegnamenti ricevuti, avrebbe ritentato, avrebbe dimostrato a tutti che ora era diverso.
Si, sarebbe stato diverso. Non era più la ragazzina dal caschetto biondo, stava diventando una donna. Una donna che vuole fare quello che più le dà soddisfazione e felicità: scrivere canzoni, e cantarle a tutti.
Ma certo, ora aveva il controllo su tutto. Era lei a decidere le regole del gioco, ogni cosa avrebbe avuto il suo corso, secondo le sue esigenze, secondo i suoi tempi, secondo il suo volere.
Aveva formato un nuovo gruppo di collaboratori intorno a se, primo fra i quali il suo manager, che si era rivelato essere una persona di grande umanità, gentilezza e disponibilità, ma anche seriosa e rispettosa nel lavoro pur evidenziando un pizzico di follia che a volte in questo campo era l'arma vincente. Ad arricchire soprattutto in materia di esperienza i nuovi arrivati, Lene Marlin aveva mantenuto le persone di cui sapeva di potersi fidare.
Nel vedere Lene in quello stato, il volto di Alistair assume un'espressione carica di tensione e paura. Sensazioni queste, che sfociano in una scontata ma legittima domanda: "Lene, cos'è successo ? Chi era quello ?"
La giovane donna prima di voltarsi, si asciuga velocemente il volto con il braccio. Poi, con il suo splendido sorriso di sempre, si avvicina al suo manager e lo abbraccia.

Incredulo, impotente di fronte alla situazione, Alistair non può fare altro che accettare l'abbraccio di Lene. Lei, lo stringe forte, non stà piangendo, almeno non più, al contrario sembra felice. Anzi, euforica.
Dopo quello sfogo, la giovane donna norvegese si rivolge al suo manager e con grande gioia gli rivela: "Ho capito il modo, ho trovato la via, tutto andrà bene !"
Il signor Norbury, non ha la minima idea a cosa vuole alludere la sua "protetta", può solo annuire ed ammirare la sua felicità. Poi lei si stacca da lui, e guarda ancora fuori dalla finestra. Anche se ha il sorriso dipinto in volto, si nota un leggero velo di tristezza. Il suo pensiero è di nuovo rivolto a quella brutta cosa che forse, anche se sepolta dal tempo e dall'autocontrollo, potrebbe riaffiorare in qualsiasi momento. Proprio come qualche istante fà.
Ma non oggi, non adesso ! Prima di tutto deve sgridare Alistair per aver lasciato la porta aperta, e poi.... lo deve ringraziare per averlo fatto ! No allora, decide che gli racconterà semplicemente quello che le è successo, senza arrabbiarsi.
Ma non lo farà quì. Ci vuole una bella cena nel più bel ristorante italiano ! Si volta di scatto e quasi ad alta voce annuncia:
"Stasera ceniamo fuori ! Mi avevi detto di aver trovato un posto niente male ! Hai l'indirizzo ? Porta anche Jessica, dai !
Come dire di no ad una richiesta espressa con tanto entusiasmo ? Anche se Alistair, non ci stà capendo niente, accetta con gioia. Ma non può astenersi dal dire:
"Va benissimo cara. Ma come ben sai, non possiamo fare tardi."
"Eh si... lo so ! Il sorriso della ragazza si spenge un pò, ma il volto allegro di Alistair è così contagioso, che le fa tornare subito il buon umore.

Mentre Davide si accinge a finire la sua cena nel ristorante dell'albergo (la scommessa prevedeva che il perdente, non solo passasse la giornata nel più lussuoso albergo della città, ma che la prenotazione comprendesse anche la pensione completa !), la signora Jessica, suo marito Alistair e la bella Lene Marlin, debitamente protetti da sguardi indiscreti, si siedono intorno ad un tavolo di un rinomato, ma non troppo, ristorante italiano.
Inutile nasconderlo, la cucina italiana è la preferita del terzetto. E quel locale, scoperto pochi giorni prima dal simpatico ed instancabile Alistair durante una delle sue "perlustrazioni preliminari", era davvero l'ideale.
La serata scorre piacevolmente, si parla del nuovo lavoro appena ultimato e le speranze di successo sono ottimistiche. Lene Marlin, sembra essere molto felice. Il suo sorriso è sempre lì, splendidamente elegante e contagioso. Siede al centro tra la giovane coppia nel tavolo rotondo profumatamente imbandito. E il suo sguardo non fa altro che andare avanti e indietro, tra i suoi due interlocutori.
Poi tutto d'un tratto, la ragazza si schiarisce la voce assicurandosi di avere l'attenzione dei suoi due amici:
"Ora dovete ascoltarmi, vi devo assolutamente raccontare una cosa che ha dell'incredibile !"
Con vero stupore ancora vivo in lei, la signorina Pedersen si accinge a rivelare la strana avventura che ormai alcune ore prima l'aveva travolta.

Risate, risate a volontà ! Alistair, che all'inizio del racconto aveva dovuto incassare un bel rimprovero dalla narratrice stessa, ora non lo ferma più nessuno ! Persino di fronte alle descrizioni delle scene un pò più... intime, non riesce a non esplodere in grasse risate. Anche la stessa Lene è molto divertita, ma in fondo in fondo, il sentimento che le rimane dentro si chiama gratitudine. Quel ragazzo, a dirla tutta, le aveva fatto aprire gli occhi !
Quel ragazzo.... dov'è ora ? Cosa starà facendo ? Vediamolo noi stessi.


Davide stà.... piangendo !
Eh già, come rimanere insensibili di fronte al nuovo disco della Stella del Nord ? Soprattutto poi, dopo quello che gli era successo.
E' sdraiato sul letto della sua camera. Una calda luce soffusa lo accompagna nell'ascolto, mentre è indeciso se seguire i testi delle canzoni scritti a mano dall'autrice, o contemplare l'autografo e la dedica sulle prime pagine.
Il lettore portatile di cd è arrivato alla traccia numero quattro. Fino a quel punto, erano state la sorpresa, il gaudio, la curiosità a dominare il suo animo, ma alle prime battute della canzone "From this day", tutto gli crolla addosso !
In qualche modo, in quella canzone poteva trovare la descrizione della sua avventura con Lene. E non solo.
Di certo, non avrebbe dimenticato quel giorno, il giorno "dell'incontro". Avrebbe seguito per sempre il suo idolo, qualsiasi cosa fosse successa. Avrebbe dato qualsiasi cosa, pur di tenere la sua mano.... e non avrebbe mai pensato che il suo attaccamento a quella ragazza norvegese, potesse raggiungere un livello simile.
Si, quella canzone poteva interpretare molte cose della sua vita reale. A partire dalla storia che gli era capitata dentro la camera numero 210 di quell'albergo.
Lacrime quindi. Impossibile farne a meno. Per la seconda volta, Lene Marlin Pedersen aveva fatto centro. Aveva catturato all'interno della sua celestiale musica, parole di vita reale. Storie raccontate da una voce d'angelo lieve e sottile, che potevano essere molto facilmente la tua storia, la tua esperienza, la tua vita.
Al termine della canzone, Davide vorrebbe riascoltarla. Ne è rimasto troppo colpito per lasciarla andare così. Sta per premere il pulsante "indietro" del lettore portatile, ma.... no, non può farlo ! La tradizione vuole che il primo ascolto di un nuovo album di Lene Marlin, sia senza interruzioni, nè ripetizioni di brani. Anche se ne è passato di tempo, Davide ricorda benissimo la sua prima volta con il precedente album dell'artista norvegese. L'album del debutto. Fu un ascolto molto intenso e ricco di emozioni, che non andava interrotto per nessun motivo.
E come allora, non vuole nessun cambiamento di sorta. E poi, è già iniziata la canzone successiva, che sembra essere molto interessante e romantica.

"....Lene, sei fantastica."
Sono queste le parole che risuonano nel buio della camera, alla fine dell'ultima canzone. Davide, dopo aver spento anche la piccola luce del letto, aveva ascoltato il resto dell'album completamente al buio. Tranne per le luci della città che penetravano all'interno della camera, sotto forma di leggeri aloni rossi.
Rimane un pò in silenzio con se stesso, a riflettere su un qualcosa che neanche lui sà cos'è. Diversi sentimenti alimentano il suo animo, primi fra i quali sicuramente la gioia e la soddisfazione del nuovo album, che sembra essere davvero all'altezza del nome di Lene Marlin Pedersen. Poi però, c'è anche una dose di tristezza condita con malinconia e rassegnazione.
In fondo, sono gli stessi sentimenti che campeggiavano nel suo cuore all'ascolto di quella musica di pianoforte ! In un certo qual modo, sembra essere tornato al punto di partenza. Come se non fosse successo niente. Ma non è così. Sta guardando, per quanto riesce, la dedica di Lene sul libretto. Quella scritta, testimonia che non è stato solo un sogno, ma la più vera delle vere realtà !
Davide avrebbe ancora voglia di piangere, di lacerare quel cuscino che stà maltrattando con le mani. Ma improvvisamente, viene avvolto da una rosea sensazione di positività e ottimismo.
Ma certo ! Quel giorno non sarebbe stato l'ultimo in cui avrebbe avuto la possibilità di vederla, d'incontrarla, di parlarle !
Ci saranno sicuramente altre occasioni del genere in futuro ! E poi, doveva ritenersi fortunato per quello che gli era capitato ! Non era una cosa da poco, e ne avrebbe fatto tesoro.
Non era forse vero, che le aveva promesso che sarebbe stato per sempre "al suo fianco" ? Si, lo avrebbe fatto ! In qualche modo, manterrà la parola data....

E così, senza quasi accorgersene, Davide si addormenta.
Anche se per una sola volta aveva assaporato le dolci melodie del nuovo album "Another day", ora il suo cervello gli stà offrendo un prezioso sogno in cui la musica di Lene fa da sfondo alla complicata scena. Scena dominata, quasi esclusivamente, da quei meravigliosi occhi verdi di lei.


La mattina seguente, è il giorno del ritorno alla vita normale. La scommessa persa, è stata scontata. Come da previo accordo, gli amici di Davide sarebbero andati a prenderlo. Non per gentilezza, ma solo per vedere il perdente pagare il conto e convalidare così la sconfitta !
Sono le 9.30, e l'ospite della camera 216 dovrebbe lasciare il suo alloggio alle 10.00. Davide però, stà ancora dormendo !
"....non ti lascerò mai...."
E' con queste parole sussurrate alla camera vuota, che Davide si sveglia. Sente su di sè, una piacevole sensazione di benessere. Deve aver dormito davvero bene, anche se dentro la sua testa, si susseguono alla rinfusa delle appannate immagini miste a suoni e musiche.
Poi nitidamente, quei occhi verdi ! Ma si ! L'aveva sognata ! E non solo lei, anche la sua musica ! Purtroppo non riesce a decifrare molto del sogno. Anzi, più ci pensa, e più non ha nulla su cui poggiare i ricordi e magari prenderne nota. Ma una cosa gli è rimasta. Quel caldo sguardo degli occhi di lei. Probabilmente lo stesso che aveva fissato la sera precedente, prima di chiudere la porta della 210.
Nell'alzarsi dal letto, nota il cd del nuovo album di Lene Marlin lì sul comodino. Davide lo prende, e con grande gioia vede l'autografo sulla copertina. No, nessun sogno. E' tutto vero !
Poi, un'occhiata all'orologio gli fà scacciare subito quella bella sensazione: e' tremendamente tardi ! Deve preparare tutto in fretta, e lasciare la camera.
(Si, ma la prima colazione è già pagata. Non me la toglie di certo nessuno !)
E così, con lo slancio di questo pensiero, Davide decide sul da farsi. Non rinuncia ad una tonificante doccia e a tutti i confort offerti dalla camera. In fondo, non ha valigie su valigie da riempire. Farà presto.

Sono le 10.00 in punto, quando Davide esce dalla sua camera. Improvvisamente, un pensiero lo travolge. Impossibile farne a meno, improbabile non pensarci, del tutto inutile far finta di niente.
Con passo veloce supera l'ascensore, svolta l'angolo e prosegue per il lungo corridoio. Eccola laggiù. La 210 !
Il sole è alto nel cielo. Probabilmente è per questo che il corridoio ha tutta un'altra atmosfera. Non sembra più il sentiero di un bosco sperduto carico di mistero della sera prima, ma un normalissimo corridoio di un albergo elegante, ornato da bei quadri e mobili antichi. Ma l'arredamento, per quanto bello, non riscuote il minimo interesse nel giovane. I suoi occhi sono fissi sulla porta che ha di fronte a sè.
Ancora una volta, quella porta è incredibilmente aperta....

Con il cuore che comincia a sussultargli nel petto, Davide si avvicina alla stanza contrassegnata dal numero dorato Due-Uno-Zero. Per la seconda volta, poggia la sua mano destra sul legno pregiato. Per la seconda volta, la sospinge in avanti. Delicatamente.
Quello che vede, da una parte gli fà emettere un sospiro di sollievo, dall'altra un identico sospiro di amara tristezza.
All'interno della camera, ci sono due inservienti molto indaffarate a rassettare la stanza. Per la verità, non c'è molto da mettere in ordine. Solo il letto, con il consueto cambio di lenzuola.
Il pianoforte, non c'è più. Gli armadi aperti, rivelano il vuoto al loro interno, nessuna valigia visibile in giro. Una sola cruda consapevolezza: Lene Marlin, è andata via....
Che brutta sensazione, quella non sembra essere più la stessa camera della sera prima. Non c'è più quella magica atmosfera che avvolgeva il tutto, quel tenero abbraccio che regalava emozioni uniche. Ora è una normalissima stanza. Fredda, anonima, e la forte luce della bella giornata che entra dalle finestre spalancate, rende l'ambiente ancora più "sterile".
Da dove si trova ora però, Davide riesce ad intravedere la scrivania sulla quale Lene gli aveva personalizzato per sempre la sua copia di "Another day". C'è anche la sedia dove lei si era seduta.
Ed ecco che tutto d'un tratto, Davide la vede ! Con i suoi grandi occhi della mente, Davide vede Lene Marlin seduta su quella bella scrivania, mentre appone il suo autografo sul cd. Incredibile, ecco un dettaglio che gli era sfuggito a caldo. Ma ora seppur virtualmente, lo ha davanti: il neo. Il neo sulla mano destra di Lene, che durante l'autografo danzava insieme alla mano stessa.
Un sorriso si fa largo sul volto di Davide, che nonostante tutto, ritrova il buonumore. Chissà quanti altri bei ricordi come questo riaffioreranno in lui. Si, al bando la tristezza ! Nessuno potrà mai togliergli la magica esperienza che ha vissuto ! Ecco il sorriso di Lene, mentre gli porge il booklet.... che meraviglia....
Davide emette una risatina commossa, che fa destare l'attenzione delle due ragazze indaffarate. Accorgendosi di questo, è lesto a fare marcia indietro e ritirarsi per la sua strada.
Non c'è nessuna traccia di tristezza in lui. Si è reso conto, che il ricordo di Lene sarà sempre vivo dentro di sè. E che magari un giorno, "Un altro giorno", potrà rivederla....

"Another day". Due uniche parole che vibrano all'interno della mente di Davide. Una tragica certezza: il titolo del nuovo album, sembra davvero essere stato scritto solo per lui !
In questo preciso istante, quelle due parole rispecchiano perfettamente il pensiero del nostro amico. Non fa altro che ripetersi tra sè e sè, che in un giorno non specificato nel futuro, lui sarà "lì". Sarà con lei, "al suo fianco".
E poi, improvvisamente, decide di firmare una promessa con se stesso: (Un altro giorno, sarò lì solo per te. Ammirerò ancora una volta, la scintillante luce della tua stella. La Stella del Nord. )
Bene allora. Mi piace lasciare Davide così, immerso nei suoi pensieri colmi di felicità e speranza per il futuro.
Ma a proposito della Stella del Nord, sembra che anche per lei sia arrivato il momento di tornare a casa.
E come per i nostri due protagonisti, neanche io posso sottrarmi dall'affrontare il rituale dei saluti.
Per la voce invisivile narratrice di questa storia, è ormai tempo di riprendere il suo viaggio alla ricerca di nuove fantastiche storie da raccontare a chiunque abbia voglia di ascoltare.
Ma ora, vi porgo l'epilogo.


E così, mentre Davide incontra i suoi amici che lo accompagnano definitivamente a vivere una vita normale, la ragazza proveniente dalla Norvegia, si trova a bordo di un aereo che a sua volta la riporterà a casa. Oslo, la stà aspettando.
E' un pò annoiata dal viaggio, e anche un pò triste. E' sempre così durante un viaggio verso casa, perchè significa affrontare il ritorno alla vita di tutti i giorni. Alle solite cose, alle solite abitudini. L'unica consolazione che le viene incontro, è quella di avere un periodo di riposo e relax. In vista dei prossimi impegni.
Decide di non pensarci. Ha voglia di ascoltare della musica. Prende la sua borsa e fruga all'interno in cerca del lettore mp3. Fra la marea di oggetti inutili e senza nessun apparente significato, tipici di tutte le ragazze di questo mondo, spunta un foglietto bianco. Lo aveva ritrovato quella mattina stessa, nel normale caos di preparazione per la partenza.
Subito la sua mente torna indietro nel tempo.

"Ma è davvero necessario che riportino il pianoforte al suo posto, proprio ora ?"
"Eh, si. Il direttore dell'albergo, vuole che la sala ricreativa sia del tutto in ordine per le 8:00. Oggi ci sarà un'esibizione scolastica, e non tollera inconvenienti di nessun tipo. Per convincerlo a portarlo quì, ho dovuto dare il meglio di me !
Il sorriso incontrollabile di Alistair, vince anche in questo frangente. Pur essendo ancora un pò assonnata e disturbata dal faticoso lavoro dei due commessi per trasportare il pianoforte fuori dalla camera, Lene Marlin sorride divertita a sua volta.
E proprio mentre osserva i due ragazzi che per pochissimo spazio riescono a far uscire il pianoforte dalla porta (fortunatamente a due ante), un oggetto lì per terra vicino al muro, e seminascosto dalle grandi gambe di un mobile, attira la sua attenzione.
Si tratta di una piccola busta di plastica recante il logo di un negozio di dischi.
Lene Marlin si avvicina alla porta, e dopo aver salutato i due ragazzi, la chiude. Quindi raccoglie la busta e guarda al suo interno. Trova un foglietto bianco. Sembra essere scritto in italiano. Ci sono dei numeri e una data. E' quella di ieri. Ma si ! E' uno scontrino fiscale testimoniante l'acquisto di.... ma come....? "Another day".... ?
Quel ragazzo ! Ecco a chi appartiene lo scontrino. Aveva comprato il suo album, lo teneva dentro quella busta dove sicuramente, c'era anche questo foglietto di carta. Gli era caduto tutto per terra, poverino, e nella situazione di grande emozione aveva dimenticato di riprenderselo.
Decide di conservarlo. Lo prende e lo infila dentro la sua borsa. Sarà l'oggetto che fermerà nei suoi ricordi la strana giornata che ha vissuto ieri. Non solo per il grande successo della presentazione del nuovo album, ma anche, se non soprattutto, per le affascinanti emozioni che quel ragazzo le ha fatto vivere.
"Dai Lene, cosa stai facendo ? sbrigati, che siamo in leggero ritardo."
....Si, si ! Eccomi, sono quasi pronta."

(Grazie per essere tornata.)
Una frase che non dimenticherà molto facilmente.
Che carino che era stato. Come si chiamava ? Ah ! certo, "Davide".
Sta sorridendo ora Lene Marlin, con il bel ricordo di quella giornata culminata nello strano incontro con quel ragazzo. Si era rivelato come il più grande fan che avesse mai avuto. In lui traspariva tutta la gratitudine e l'ammirazione per lei, ma soprattutto, c'era stata così tanta sincerità che ora nel ripensarci prova quasi un senso di commozione.
Vuole assaporare al meglio quel momento di felicità ! Il ricordo di quel ragazzo, le ha fatto dimenticare la tristezza del viaggio del ritorno, insinuando in lei una carica di energia e positività !

Lene Marlin Pedersen, chiude gli occhi. Si distende sul sedile e fa scivolare dentro di sè, quella rassicurante sensazione di ottimismo che le va crescendo dentro.
Tornerà. Si, deve tornare in quel luogo, in quella terra. L'unica forse in grado di regalarle delle emozioni così uniche e speciali.
Tornerà un giorno. "Un altro giorno"....

***





This is the two thousandth post of Knox.


Edited by - Knox on 27/06/2006 19:21:35

Knox
Fan

Posted - 20/06/2006 :  12:55:41  Show Profile  Visit Knox's Homepage  Click to see Knox's MSN Messenger address  Reply with Quote
Ed ora alcune considerazioni:
Quello che avete appena letto (sperando che siate arrivati fino alla fine), è stato il mio post numero 2000 ! L'ho anche scritto, dato che ha avuto vita breve... state infatti leggendo il Duemilaunesimo !
Ecco quindi svelato il grande mistero che avvolgeva l'assenza di Knox sul Forum ! Aspettavo semplicemente di finire di scrivere il racconto (non è stato molto facile, ci sono stati dei periodi di "blocco"...), e poi ho anche atteso la data di oggi che, come forse saprete, per me è giorno un pò speciale ! Diciamo che è "Un altro giorno" !!!
Bhè, sinceramente, non credevo di farcela per oggi. Poi invece, con un buon slancio finale, sono riuscito a finirlo anche con un buon anticipo. Poco più di una settimana fà. Anche se poi l'ho ripreso Domenica 18, togliendo un pezzo che non mi piaceva riscrivendolo tutto da capo. E non contento, ho aggiunto anche dell'altro.
Anzi, all'inizio non era prevista la coincidenza della data del 20 Giungno, se capitava molto prima l'avrei già postato, come lo avrei fatto, naturalmente, anche se avessi superato il 20.
Purtroppo però, per un inconveniente del tutto imprevisto al lavoro, non potrò seguire come si deve le vostre reazioni. (sperando che siano positive....' ) Questa settimana quindi, al posto della mattina, faccio il turno di pomeriggio (14.00--->22.00), e avrò pochissimo tempo per collegarmi. Cioè, mi hanno cambiato turno con un preavviso diciamo di.... 2 ore ! L'ho saputo ieri alle 12.00 circa ! 'Stardi.... Vabbè, bene o male, sarò quì da qualche parte !

Bene detto questo, ecco la curiosità !
Magari vi state chiedendo "Ma come gli è venuta in mente una storia del genere ???"
La risposta è semplice !
Dovete ringraziare (o maledire se non vi è piaciuto il racconto), i cugini di lene-marlin.no !
Si, perchè l'idea è venuta da lì. Un giorno, visitando la loro home-page c'era un articolo che riprendeva una recensione del DVD di Lene. E tra le foto che accompagnavano la news c'era quella carina (e perchè no, buffa) di Lene che si volta di scatto. Era la prima foto dell'articolo.
Ora non ricordo, ma forse è stata proprio in quell'occasione che ho visto quella foto per la prima volta ! Ma non ne sono sicuro.
Però, devo dire che mi ha colpito ! Tutto è nato da lì !
Naturalmente, mi era tornata in mente la scena del dvd, in cui Lene viene sorpresa a suonare il pianoforte. Cioè, conoscevo la storia di quella foto.
La prima idea doveva essere solo quella di una firma... già solo una nuova firma per il Forum. La foto di Lene (è a norma no ? uhmm.. non proprio !), e un testo sotto che riprendeva l'esclamazione di Davide che si scusa con lei per il casino che aveva combinato !
Ma poi... non so come, ecco la scintilla ! All'improvviso si andava delineando tutta la storia dentro la mia testa !
Ho scritto quasi di getto tutta la prima scena del racconto. Il primo paragrafo è stato un attimo ! Mi piaceva troppo l'atmosfera delle "note fluttuanti nell'aria.." e il fatto del ragazzo che ascoltandole per caso, ne veniva del tutto rapito.
La firma ormai era saltata, mi son detto: "Magari lo metto sul Topic di Jala. Tanto è un racconto piccolo piccolo."
Ma poi invece, continuavo a scrivere e scrivere ! Avevo capito che era un racconto vero e proprio ! E per di più, il Duemillesimo !
E' andata così. E' la verità, solo la verità, nient'altro che la verità, dico lo giuro !

Ed ora vi chiedo di lasciarmi passare alcuni particolari magari anacronistici con la realtà.
Primo fra tutti, il look di Lene.
Sappiamo benissimo che aveva i capelli molto più corti rispetto alla foto, quando tornò a farsi vedere in pubblico per la promozione di AD.
E la città in cui è ambientato il racconto, potrebbe e dorebbe essere Milano, ma non l'ho specificato perchè volevo che fosse una qualsiasi città d'Italia. Anche se il giorno del "lancio di Another day" quì da noi, porta a Milano.
Poi certo, in un grande albergo di lusso, non esistono lampade fulminate ! Però.... era così e basta !
Da dire anche, che tutta l'azione che si svolge all'interno della camera 210 dura alcuni minuti. Cioè, non dura delle ore ! Ma abbastanza in fretta. Nel racconto sembra che è un periodo lunghissimo, ma solo perchè le descrizioni sono abbastanza dettagliate. Diciamo che dura il tempo necessario per un autografo e una dedica musicale !
Poi... non so, ora non me ne vengono in mente altri. Magari li trovate voi !
Ma a proposito della camera 210, avete trovato il piccolo enigma celato nel racconto ?
Perchè il 210 è un "simbolo nel quale poteva essere incastonata tutta questa storia." ???

Vabbè, basta così. Vi lascio con questo piccolo enigma di facile soluzione ! Che Riccardino mi abbia contagiato ???
Ora però, non seppellitemi di complimenti (se ce ne saranno), altrimenti non saprò come rispondere !
Bene allora, vi saluto ! Ciaoooooo!!!



Verdeggianti pianure sconfinate, rigogliose terre incontaminate di mondi lontani. Ma anche la maestosità del mare. Mare aperto, dove è facile perdersi. Naufragare piacevolmente nelle rassicuranti profondità oceaniche dei tuoi occhi.
Lene, i'm lost in you....

Edited by - Knox on 20/06/2006 13:01:34
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 21/06/2006 :  16:52:31  Show Profile  Reply with Quote
Stavolta ti 6 superato Knox! Non so se l'ho già detto l'ultima volta, ma stavolta davvero ti 6 superato, anche in lunghezza Ma è stato impossibile staccarsi una volta cominciato a leggere (c'ho messo + di mezz'ora, ma è stato come un solo pensiero) e questo è semplicemente un sintomo della tua bravura come scrittore.
Non sapevo se commentare, avrei voluto lasciare il topic così, ma visto che hai inserito stesso tu un post di spiegazioni, allora ti dico che nn ho capito cosa rappresenta il n. 210 (poi ci penso).
Però è chiaro che quel racconto è pieno di sensazioni, gesti, frasi che tutti noi che conosciamo un po' Lene abbiamo ben presenti e magari tanti di noi hanno sognato di vivere un'esperienza del genere
Quello che m'incuriosisce sapere è se hai mescolato, come mi è parso, le sensazioni che hai provato a Roma 1 anno fa (davvero t'ha scritto "surprising fan"?) con quelle dell'ascolto di It's True, collegate all'indietro alla visione del documentario di AD dove la si vedeva suonare la sua prima versione del brano. E poi c'è ovviamente tutta la parte relativa alle sensazioni di Lene al ritorno con AD. Strano, mi aspettavo un racconto ambientato nell'era LIAM, invece sei ripartito dal passato ancora "incerto" di Lene, inserendo però anche tutte le belle sensazioni che abbiamo provato una volta conosciuta la solarità dell'"enigmatica" Lene e la simpatia di Alistair
Per concludere, credo che Lene può davvero essere orgogliosa di avere dei fan come te (se solo potesse leggere questo racconto chissà come ci resterebbe!) e credo che il concerto di 1 anno fa si possa sintetizzare proprio così: "non c'era bisogno di parole, non c'era bisogno di parlare, c'era lei, c'era la sua musica, qualsiasi altra cosa era superflua" GRAZIE KNOX!!


Swim out on a sea of faces, the tide of the human races______Oh brother I can't get through
An answer now is what I need___________________________I'm so scared about the future and I want to talk to you

Edited by - Marko on 21/06/2006 16:53:12
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daphne
Fan

Posted - 21/06/2006 :  18:30:21  Show Profile  Reply with Quote
knox...sn senza parole.
sei un mito,quando scrivi queste cose (e il modo in cui le scrivi!)sn qualcosa d indefinibile.
Knox nn so ke kosa dirti...davvero.mi è piaciuto molto...mi nel ringraziarti delle emozioni che hai dato cn qsti racconto, m sento un po' cm davide tentennante davanti a lene!!x qnt riguarda il num nn so ke dire..rileggerò meglio!!!byeeee

Lene is my angel......
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Luly
Fan

Posted - 22/06/2006 :  12:21:14  Show Profile  Click to see Luly's MSN Messenger address  Reply with Quote
Complimenti!!!
Non so se hai scritto altre volte cose del genere(frequento d apoco il forum)ma vedo che il risultato è un qualcosa che da sensazioni davvero speciali...ci ho impiegato molto tempo a leggerlo ma ne è valsa davvero la pena...

Heaven is a place nearby...and if you try to look for me...maybe you'll find it someday!
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Luke
Staff

Posted - 24/06/2006 :  22:15:00  Show Profile  Click to see Luke's MSN Messenger address  Reply with Quote
Mi sono preso qualche giorno per poterla gustare meglio e devo dire che ne è valsa la pena. Un altro "piccolo" capolavoro Knox, scorrevole, pieno di dettagli descritti anche molto bene. Mi è piaciuta in particolare la descrizione del "quadro emotivo" prima di Davide e poi di Lene (nelle varie sequenze) dove provano sentimenti simili ma con motivi diversi; secondo me lì sei riuscito a cogliere nello stesso tempo l'essenza e i particolari del rapporto.

Ah, la questione del 210 sfugge anche a me; a questo punto credo sia meglio rivelare l'arcano...

"An ocean and a tear
I can't see land from here
There are a thousand ships at sea
From one you can see me "


Robert Post - "Ocean & a tear"
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Knox
Fan

Posted - 25/06/2006 :  18:36:32  Show Profile  Visit Knox's Homepage  Click to see Knox's MSN Messenger address  Reply with Quote
Grazie, grazie a tutti...
Per la pazienza della lettura, stavolta era davvero lungo ! Ho confrontato questo racconto con quello del 20 Giugno e sapete una cosa ? E' ancora più lungo ! E già quello era bello potente !
Temevo che la lunghezza potesse essere una sorta di, come dire... uno vede il racconto e dice "...nooo, non mi va di leggere tutto ! e quindi ecco... capito no ?
Vabbè, non fa niente però leggete, leggete ! Non ve ne pentirete !

Poi naturalmente grazie per i complimenti ! Davvero !

Ed ora alcune risposte.
quote:
By l'insuperabile Marko
Quello che m'incuriosisce sapere è se hai mescolato, come mi è parso, le sensazioni che hai provato a Roma 1 anno fa (davvero t'ha scritto "surprising fan"?) con quelle dell'ascolto di It's True, collegate all'indietro alla visione del documentario di AD dove la si vedeva suonare la sua prima versione del brano.

Seee, magari mi avesse scritto "surprising fan" !!!
No, era solo un'idea per il racconto. Davide per Lene è stato molto sorprendente !
Per il fatto di "It's true" invece, si, la canzone che Davide sente da dietro la porta e che poi richiede ancora un volta a Lene, è proprio "It's true" ! Nella sua versione originaria...
Per le sensazioni che ho provato a Roma in quella giornata, bhè, si diciamo che ci sono. Un pò sparse quà e là. Davide ha un carattere abbastanza autobiografico.
Ti aspettavi un racconto ambientato nell'era LIAM Marko ? Bhè, io un'idea già ce l'avevo tempo fà... ed dopo questa impresa, sto già ripensandoci ! Chissà...
E poi già l'ho detto, questo racconto è nato da quell'unica foto di Lene. Per un minimo di coerenza, non potevo incentrarlo con l'uscita di LIAM, ma con AD !
quote:
By la piccola fedele lettrice Daphne!
knox...sn senza parole.
sei un mito,quando scrivi queste cose (e il modo in cui le scrivi!)sn qualcosa d indefinibile.


Sei molto gentile, e ti ringrazio davvero tanto !
Sai ? Mi sembra di ricordare che una volta, mi avevi chiesto di scrivere altri racconti dopo che avevi letto uno dei miei tempo fà... tanto tempo fà.
E quindi, ecco ! Ho scritto ! Grazie ancora !
quote:
By Luly, un nuovo amico
Complimenti!!!
Non so se hai scritto altre volte cose del genere...


La risposta ovviamente è si !
Se ancora non lo sai, io sono lo scrittore ufficiale di lene.it !
No, vabbè, scherzo !!! Mi piace solo scrivere queste storie anche se a volte mi fanno sparire da quì per un bel pò di tempo !
Che favola sono di nuovo sul Foruuummm !!!
Quindi vediamo, escludendo il racconto del 20 Giugno 2005 che trovi nella sezione esperienze in home-page. Meglio linkarlo eh ? Bhè, stà quà dietro ! Se vuoi leggerlo, prenditi un pò di tempo come hai fatto per questo, dato che è bello lungo !
Così, escludendo quello, che in pratica è una cronaca di quel giorno, l'ultimo in ordine cronologico è He has flown away. And now, it's all good ! o almeno mi sembra ! ' (<--- scusa Len, ho preso in prestito lo smile !)
In quel racconto ci sono delle foto linkate, ma ormai non funzionano più ... dovrei reinserirle...
quote:
By Luke, sempre presente !
Mi sono preso qualche giorno per poterla gustare meglio e devo dire che ne è valsa la pena.

Accidenti ! Davvero addirittura qualche giorno ?? Grazie infinite ! Troppo forte !
Grazie anche per le belle parole che hai usato Luke.
Non è stato molto facile descrivere i sentimenti di... Lene ! Per quelli di Davide invece, bhè... bastava scrivere quello che provo io... Lene invece.. mi domandavo: "Ed ora ? Cosa direbbe quì Lene ? Come la faccio comportare ?"
Spero di essere riuscito a fare una cosa un pò credibile e abbastanza reale.

Riprendendo le parole di Marko, bhè, si... sarebbe proprio una favola se Lene potesse leggere ! Chissà cosa proverebbe, come la prenderebbe... forse è meglio non saperlo !
Ah ! Marko ! Si il concert odi Lene del 20 Giugno... si quelle sono davvero le parole giuste !
Però, non posso non dire che non c'eravate anche tutti voi ! Amici !

Ed ora la risposta al grande enigma !!!
210
Che cosa sarà mai ?? Perchè racchiude tutta la storia ?
Vabbè, ecco quì: è molto semplice e forse anche infantile. Il numero rappresenta l'album "Another day".
E' il album, contenente 10 canzoni (2-10).



Verdeggianti pianure sconfinate, rigogliose terre incontaminate di mondi lontani. Ma anche la maestosità del mare. Mare aperto, dove è facile perdersi. Naufragare piacevolmente nelle rassicuranti profondità oceaniche dei tuoi occhi.
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riccardino
Fan

Posted - 28/06/2006 :  11:15:47  Show Profile  Reply with Quote
Caro Knox, ho terminato anch'io di leggere il racconto, mi ci sono voluti più giorni per leggerlo tutto, perchè lo facevo a piccoli pezzi. Poi, la seconda volta, l'ho letto "tutto di un fiato", impiegando comunque un'oretta.
Oltre che unirmi sinceramente ai complimenti degli altri fan, desidero farti presente che mi sono balenate varie emozioni, sia per la poetica e ispirata descrizione degli eventi, sia perchè la vicenda è incentrata sull'album che personalmente prediligo in assoluto e che di fatto mi ha indotto a iscrivermi al nostro Fan-Club.
Ci sono vari passaggi del racconto che rappresentano minuziosamente le sensazioni che provoca in ciascuno di noi la musica di Lene e la sua immagine fisica.
Nonostante la "corrispondenza d'amorosi sensi" tra Lene Marlin Pedersen e Davide fan italiano, che si riflette in gran parte del racconto, c'è un punto in cui ho un pò "sofferto": quando Lene è a cena al ristorante e racconta divertita la vicenda che gli era accaduta, mentre Davide era a letto disteso e mogio. Questo contrasto di emozioni, l'ho vissuto con un pò di malinconia per Davide, anche se poi il prosieguo della vicenda stempera le cose.
Sono arrivato tardi per rispondere al quiz sul significato della camera 210, ma devo confessare che non l'avevo indovinato prima che tu lo rivelassi!
Ti ringrazio, alfine, per questo affascinante racconto e per le emozioni che ci hai regalato.
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Paoletta90
Fan

Posted - 28/06/2006 :  11:28:34  Show Profile  Click to see Paoletta90's MSN Messenger address  Reply with Quote
Innanzitutto mi associo a tutti coloro ke t hanno fatto i complimenti: scrivi in modo divino! Dico sul serio, questo tuo racconto mi ha trasmesso delle emozioni ed ogni cosa era descritta così bene che mi sembrava di essere presente, insieme a Lene e Davide, magari nascosta in un angolo a osservarli!
Anke io sto scrivendo 1 cosa riguardo Lene, xò è un segreto e c sto lavorando da circa 5 mesetti... Posso solo dirvi ke nn è 1 racconto, ma qlkosa di + ;)


"I can tell you about the times, you know, when I wished to leave this world"
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riccardino
Fan

Posted - 28/06/2006 :  16:17:30  Show Profile  Reply with Quote
Cosa stai preparando Paoletta? Una poesia? Una canzone? Quando ce lo dirai?
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Knox
Fan

Posted - 28/06/2006 :  19:27:19  Show Profile  Visit Knox's Homepage  Click to see Knox's MSN Messenger address  Reply with Quote
quote:
Knox on autoquote:
Ora però, non seppellitemi di complimenti (se ce ne saranno), altrimenti non saprò come rispondere !

Ehy ?! Allora ? Non cominciate a dire delle cose troppo serie e complicate da prendere...
Riccardino, le tue parole... non so... ti ringrazio davvero... ! Non credo di essere in grado per rispondere adeguatamente, dico solo grazie...

Si, in effetti c'è un bel contrasto in quelle due scene (Lene al ristorante e Davide sul letto ad ascoltare il cd), e a pensarci bene, non l'ho fatto neanche apposta !

Paoletta, anche tu hai scritto delle cose molto carine ! Un grazie grande grande è appena partito ! Spero ti arrivi fino a Palermo senza grossi ritardi !
Anche tu stai scrivendo qualcosa ? Bene !
Eh già, ti capisco nel non rivelare niente !

Per il fatto del quiz del numero, bhè, volendo ce ne sarebbe un altro !
Rispondete alla domanda:
Nel racconto è celata (mica tanto !) una celebre frase di un altrettanto celebre film. (Almeno per me)
Di che film si tratta ?

Evvai, ora dovete leggerlo per forza !




Verdeggianti pianure sconfinate, rigogliose terre incontaminate di mondi lontani. Ma anche la maestosità del mare. Mare aperto, dove è facile perdersi. Naufragare piacevolmente nelle rassicuranti profondità oceaniche dei tuoi occhi.
Lene, i'm lost in you....

Edited by - Knox on 28/06/2006 19:29:09
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Paoletta90
Fan

Posted - 28/06/2006 :  19:53:04  Show Profile  Click to see Paoletta90's MSN Messenger address  Reply with Quote
quote:
Originally posted by riccardino

Cosa stai preparando Paoletta? Una poesia? Una canzone? Quando ce lo dirai?


Eh, è 1 cosa 1 po' complicata! Spero di riuscire nel mio intento, xkè c sto lavorando veramente da tanto tempo e c tengo moltissimo. Conto di riuscire a terminarla entro la fine di Luglio ;)
X Knox: Grazie x la comprensione! Xò nn ho capito ke significa "Un grazie grande grande è appena partito ! Spero ti arrivi fino a Palermo senza grossi ritardi"... m hai forse mandato 1 mail?


"I can tell you about the times, you know, when I wished to leave this world"
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Knox
Fan

Posted - 28/06/2006 :  20:10:28  Show Profile  Visit Knox's Homepage  Click to see Knox's MSN Messenger address  Reply with Quote
...Ehm, no Paoletta... era solo per dire.


Verdeggianti pianure sconfinate, rigogliose terre incontaminate di mondi lontani. Ma anche la maestosità del mare. Mare aperto, dove è facile perdersi. Naufragare piacevolmente nelle rassicuranti profondità oceaniche dei tuoi occhi.
Lene, i'm lost in you....
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Paoletta90
Fan

Posted - 28/06/2006 :  22:40:00  Show Profile  Click to see Paoletta90's MSN Messenger address  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Knox

...Ehm, no Paoletta... era solo per dire.


Allora xdonami, sn la solita tontolona :D
P.s. Sto cercando nel testo la frase del film XD


"I can tell you about the times, you know, when I wished to leave this world"
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