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 Il ritorno dei Linkin Park

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T O P I C    R E V I E W
Marko Posted - 17/01/2003 : 11:24:21
Come promesso...
http://www.mtv.it/news/news_page.asp?ID=P+++447095&NAME=Linkin+Park&IDNEWS=F089C6F164A14E2688256AFAF13426E0&flag=2


Of course I am hoping to continue on as a music artist. I have written all the songs for the next album, and am looking forward to beginning the recording process. How the new album is accepted, no one knows. I feel I have already accomplished more then one should ever be able to dream about. What I know for sure is I need a long holiday after this. The past year has been wonderful but draining. [Lene Marlin - 25 Feb. 2000]


20   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Marko Posted - 22/07/2017 : 15:54:35
Quando ho letto la notizia del suicidio l'altro ieri, la prima cosa che ho detto è stata: che str*! come puoi averlo fatto?
Evidentemente quelle ferite che si portava dentro da piccolo non si sono mai rimarginate, anche se le ha urlate fuori con tutta la sua forza, e forse cumulate con tante altre cose, per ultimo il suicidio di un suo caro amico, hanno fatto crollare anche lui. In questi casi mi chiedo sempre dov'erano gli altri amici, la sua band, la famiglia, ma è anche vero che in certi posti dentro di te non riesce ad arrivare nessuno, se non lo lasci entrare.

Ci tenevo a questo gruppo, me ne accorgo ancora di più ora rileggendo il topic. Fino all'anno scorso ogni tanto mi rivedevo i loro video, sempre particolari e curati nei minimi dettagli. Non avevo ancora ascoltato le canzoni del nuovo album uscito quest'anno, peraltro criticato, l'ho fatto ora e mi piacciono quasi tutte, anche se più pop e meno potenti. Penso che brani come "Nobody can save me" "Heavy" e "One more light" continuavano a esprimere le sue richieste di aiuto. Un vero peccato. Spero che Chester e altri come lui trovino la pace e incontrino quella luce che hanno cercato nelle tante ombre di questa terra.

Crawling in my skin
These wounds they will not heal
Fear is how I fall
Confusing what is real
There's something inside me
That pulls beneath the surface
Consuming, confusing
This lack of self control I fear
Is never ending, controlling
I can't seem to find myself again
My walls are closing in
(Without a sense of confidence)
(I'm convinced that there's)
(Just too much pressure to take)
I've felt this way before so insecure

When my time comes
Forget the wrong that I've done
Help me leave behind some reasons to be missed
And don't resent me
And when you're feeling empty
Keep me in your memory
Leave out all the rest

I got a long way to go
And a long memory
I've been searching for an answer
Always just out of reach
Blood on the floor
Sirens repeat
I've been searching for the courage
To face my enemies
When they turn down the lights
I hear my battle symphony
All the world in front of me
If my armor breaks
I'll fuse it back together
Battle symphony
Please just don't give up on me
tiziano_lm Posted - 15/07/2007 : 23:07:43
Poco fa ho visto la puntata di A night with su Mtv. Non mi ricordavo della pubblicazione di Re-Animation


«Best fans in the world!»
glykeriae Posted - 17/06/2007 : 00:03:58

Ehi Marko, bella recensione!

Secondo Wikipedia (e più precisamente secondo Billboard.com) "Given Up" uscirà come singolo il 6 agosto, mentre "Shadow Of The Day" l'8 ottobre.
Sono molto curiosa di vedere i video per questi singoli!

Mi dispiace per quello che è successo a Venezia all'Heineken Jammin' Festival . Non so che dire, per ora non sono mai stata ad un loro live, ma mi dispiace per tutta quella gente che ha speso soldi e tempo e alla fine è tornata a casa senza vederli.




Marko Posted - 30/05/2007 : 10:48:31
Numeri 1 sparati anche nella top200 di Billboard! Stanno "dominando" il mondo, peccato che nel frattempo siano scesi alla 2 in UK, c'è concorrenza forte in questo periodo.


--------- I hide, will you ever reach me? --------
Marko Posted - 25/05/2007 : 21:35:37
Ecco la mia recensione... dalla lunghezza si capisce quanto mi piaccia questo nuovo lavoro

MINUTES TO MIDNIGHT è un album x diversi gusti. Forse per questo ai fan + affezionati non piacerà, ma non si può dire che i Linkin non siano riconoscibili, anche se hanno aperto all'esplorazione di altre direzioni musicali. A me sembra che, mitigata la “rabbia” giovanile, hanno incanalato il loro risentimeto in testi + maturi e in melodie + ricercate, per cui la musica appare meno potente, ma è più gradevole. La foga a tratti resta, a tratti è trasformata in splendide emozioni che ora si rivolgono a un pubblico ancora + vasto.
I testi evidenziano parecchio il cambiamento: da temi prevalentemente introspettivi caratterizzati da forti conflitti interiori, i Linkin sono usciti fuori, “riconoscendo” se stessi e la realtà. I temi politici sono chiarissimi, una presa di posizione in particolare contro le guerre: il titolo stesso dell’album, come ha spiegato la band, si riferisce al famoso Doomsday Clock, che misura in minuti di un quarto d’ora alla mezzanotte il rischio di apocalisse per l’umanità.
L’album, come tradizione, inizia con una intro strumentale (stavolta più lunga) che crea attesa; poi attacca il primo vero pezzo (traccia n.2) che è un classico dei Linkin: stile metal e voce urlata, testo introspettivo, anche se ci sono già delle novità come il battito di mani all'inizio e un ritmo a tratti + rockeggiante. Fin qui cmq sembrano i vecchi Linkin, ma già alla terza traccia (Leave out all the rest) cambia tutto: canzone molto melodica e Chester ha la voce rilassata, che preferisco decisamente L'attacco di questo brano ricorda subito "Somewhere I belong", la canzone + bella di Meteora (anch'essa traccia n.3), ma non si ha un ritornello urlato, bensì un ritornello che definirei addirittura pop perché anche se cantato con una certa intensità, ha un ritmo e anche delle rime che mi ricordano certe canzoni (migliori) di alcune boyband. Per quanto riguarda il testo, è un messaggio lasciato a una persona perché ricordi solo il bene nel momento in cui lui non ci sarà più ("when my time comes/ forget the wrong that I've done"). Questo chiedere scusa per “what I’ve done” (una specie di catarsi per la quale passano la musica e i testi dei Linkin) mi sembra un tema centrale dell’album; l’altro è l’accusa all’uomo che promuove le guerre. Perciò le canzoni più importanti e più belle mi sembrano la 6 e la 7 (che guardacaso sono anche al centro dell’album e non all’inizio).
I Linkin hanno davvero fatto un gran lavoro sui testi e sulla parte musicale, per rendere ogni pezzo diverso dall'altro, in modo che alla fine dell'ascolto ci si ricordi di ogni singolo brano. Basta pensare che il testo di Leave out all the rest è stato rimaneggiato + di 30 volte (come dice sul libretto).
La traccia n.4 è molto interessante, ma secondo me “incompleta”: è un rap dal ritmo come piace a me, incalzante e festoso, con sonorità "dal vivo" e ritornello cantato da Chester, ma alla fine resta praticamente solo la sua voce (di nuovo rauca e accompagnata da urli) mentre secondo me avrebbero dovuto lasciargli meno spazio aggiungendo un’altra strofa di rap. Infatti la canzone s'interrompe troppo in fretta, dando l'impressione di un brano uscito di getto in fase di registrazione tra una canzone e l'altra..
Tutt'altra cosa la n.5 (Shadow of the day), una delle mie preferite, prob. per la sua struttura musicale mooolto simile a With or without you degli U2, con cui ha in comune anche il crescendo, e la voce “allungata” e un po’ “sofferta” di Chester ricorda quella di Bono. La somiglianza dei brani diventa ancora + evidente verso la fine, quando entra in gioco la chitarra. Non so se l'abbiano fatto volutamente, cmq la canzone è bella, e in fin dei conti diversa, anche se non al livello di quella degli U2, specie dal punto di vista emozionale, ma è cmq romantica Punterei qlc che sarà il prossimo singolo.
Alla fine del brano hanno attaccato una parte musicale studiata in modo da creare il collegamento con What I've done, che sicuramente è uno dei pezzi forti dell'album, forse il migliore perché è molto Linkin ma allo stesso tempo più rock, molto piacevole. Questo e la voce "controllata" di Chester sono la sintesi del cambiamento dei Linkin. Pensare che il brano è arrivato x ultimo, ad album già completato, su pressione di amici dei Linkin che dicevano che mancava qlc. I Linkin stavano perciò entrando in crisi, perché era già tutto pronto e non potevano rinviare, ma qui hanno dato prova del loro carattere: si sono messi e in poco + di una settimana hanno cacciato questo pezzo. Dico io: la prox volta meglio che lavorino + sotto pressione! Il video l'abbiamo visto: per me è un capolavoro, specie sullo schermo grande Sul dvd c'è anche il making of.
La canzone successiva, che è la 7 (formidabile il trio 5-6-7) è un altro gran pezzo: s’intitola Hands Held High, cioè “mani tenute in alto” ed è un emozionante inno contro l’assurdità della guerra, descritta dall’interno e dall’esterno. La frase + bella è: “When the rich wage war it’s the poor who die” (quote di Sartre) e il ritornello finale cantato in coro: “With hands held high into a sky so blue/ as the ocean opens up to swallow you” è stupendo, non riesco a togliermelo di testa! Il ritmo di base è costituita da un organo e da una marcetta tipica dei fanti che vanno in guerra, ma l’inizio mi suona un po’ "Every breath you take" versione di Puff Daddy anche per il modo in cui Mike canta il suo rap (che è un mucchio di testo!). Oltre alla voce di Mike, che trasmette dignità e indignazione, l’organo di sottofondo ridà bene l’atmosfera di tristezza e rassegnazione di chi va in guerra. C’è anche un coretto d’intermezzo cantato da tutti, che credo dica “Oh man!” quasi a piangere sulla miseria dell’uomo. In definitiva per ora il mio pezzo preferito, quasi un seguito di Brothers in arms. Spero proprio che ne facciano un singolo, ma non è facile.
La traccia n.8 “No more sorrow” cambia subito tono: intro strumentale molto bello di oltre 1 minuto, sempre un ritmo militare ma è un hard rock (che potrebbe ricordare “Sunday bloody Sunday degli U2) e ritorna la voce urlata di Chester. Il testo è ancora un duro atto d’accusa, che potrebbe valere un po’ x chiunque abusa dei suoi poteri, ma secondo me nel caso specifico è rivolto a Bush “your campagin’s a disguise/ replaced freedom with fear/ you trade money for lives”; “I see liars and thieves abuse power with greed”; “you will pay for what you’ve done”. Fortissimo in ogni caso il grido “no more sorrow” e l’altro grido “thieves and hypocrites” (ladri e ipocriti): solo x questo li apprezzo di più
Segue “Valentines’ Day”: lo stile è particolare, dà serenità, ricorda tanto i Savage Garden anche per il modo in cui Chester canta (un vero trasformista della voce). In realtà il ritmo è un po’ triste, anche perché si parla di un funerale (seguendo il testo lo si capisce verso la fine), ma nell’ultima parte la canzone si “apre” strumentalmente e si apprezza tutta la sua bellezza. Per me è candidata a singolo, anche perché qui come in Shadow of the day, Chester mostra ottime qualità vocali, che era ora uscissero fuori.
La parte secondo me migliore dell’album finisce qui: diciamo che in particolare dalla 5 alla 9 è una fila di brani favolosi.
Il pezzo n.10 è In between, tutto cantato (ma stavolta non è un rap) da Mike, tranne nel ritornello in cui si aggiunge debolmente la voce di Chester. A questo proposito bisogna notare che sono ben 3 i pezzi cantati da Mike nell'album, e tutti pregevolmente: è raro vedere che in una band sappiano spartire così bene i ruoli anche per la voce, segno sicuro dell'unità della band. Tornando a In between, ha pochissima base sotto, infatti per questo brano come x altri i Linkin hanno praticamente conservato gran parte di quello che era il demo iniziale, e qui è molto evidente. Si tratta di una “confessione” a una persona, anche x questo è cantata con un tono di voce volutamente pacato. Il testo del ritornello è particolarmente intenso, specie i versetti “ the things I want to say to you get lost before they come/ the only thing that’s worse than one is none”.
L’11° brano lo sto rivalutando. Resto convinto che qui potevano inserirci un pezzo + movimentato, meno pop (la base è molto semplice e ripetitiva) ma si può ascoltare, anche perché c’è un crescendo nel ritmo, che sfocia in un elaborato assolo di chitarra.
L’ultimo brano, che a dire di alcuni della band è il loro miglior pezzo, ha una sonorità particolare, qlc anni ‘70 specie nella chitarra. Per il modo in cui canta Chester anche qui mi ricorda un po’ i Savage, ma c’è anche dell’altro, tipo Moby, specie nella 2° voce. La melodia è triste perché il tema del brano è l’acqua che ha ricoperto New Orleans, che la band ha visitato dopo l’uragano Katrina. Alla fine però anche questa canzone si apre in una bella parte melodica (che ridà speranza) e in degli Ohh che mi ricordano di nuovo un po’ gli U2. La conclusione con le sovrincisioni è degna di quest’album.



--------- I hide, will you ever reach me? --------
Luke Posted - 25/05/2007 : 17:49:57
Ho acquistato l'album qualche giorno fa e dopo i primi ascolti devo dire di esserne rimasto soddisfatto. Ci sono alcune linee stilistiche fondamentali che si ritrovano anche negli altri due CD, ma anche diversi elementi di novità. Ho apprezzato il lavoro di elaborazione che è stato fatto a partire dai loop di chitarre e/o tastiere in diverse canzoni; questa volta inoltre c'è una maggiore "divisione" fra gli stili dei LP: pezzi più "metal" e urlati e ballads erano già presenti, ora ci sono anche canzoni quasi interamente rappate (dei parlati così lunghi a memoria non li ricordo), in questo senso si viene un pò a perdere quella commistioni fra generi che pure in passato aveva prodotto risultati molto buoni.

In particolare adesso sono particolarmente preso da "In between" con uno Shinoda in versione vocalist melodico sorprendentemente efficace, ma anche altre mi piacciono parecchio ("Leave out all the rest", "Hands held high" e "The little things give you away").




"Arrivando a ogni nuova citta'
il viaggiatore ritrova un suo passato
che non sapeva piu' d'avere"


Italo Calvino - "Le citta' invisibili"
Marko Posted - 22/05/2007 : 20:35:37
Album straordinario!! Hanno detto di voler rompere col passato e non fare una trilogia, e così è stato. Davvero ogni canzone è differente dall'altra, ci sono tantissime sonorità, stili e strumenti da accontentare molti ascoltatori. Non i fan più metal, immagino, ma onestamente stava diventando troppo quell'urlare continuo in ogni canzone (anche se Chester ha sparso degli urli qua e là ).
Il loro sapersi rinnovare è ciò in cui speravo, ma sono andati ben oltre, praticamente si sono aperti le porte per un'esplorazione senza confini, chissà dove arriveranno. Ogni canzone nel nuovo album è una sorpresa, e ciò fa' sì che emerga rispetto alla precedente. Poi bisogna considerare che stavolta un po' tutti hanno contribuito alla scrittura dei testi e che ben 3 pezzi non sono cantati da Chester: un segno di forza di ogni band quest'interazione e scambio di ruoli.

A me è piaciuto praticamente tutto l'album, l'unico punto debole è sempre il penultimo brano, che pure contiene una novità: un assolo di chitarra. Non mi è piaciuto tanto proprio perché rispetto al brano precedente (il 10°) il ritmo sostanzialmente non cambia. Forse avrebbero potuto metterci un altro pezzo forte qui, considerato che anche l'ultimo pezzo è lento.
Però va benissimo, anzi come sempre è troppo breve, anche se rispetto ai 2 album precedenti ci sono diversi minuti in più. Qualche altro ascolto e posto i commenti per ogni pezzo.

EDIT: Minutes to midnight è in cima alle charts europee! Breaker in UK (!), Italia, Norvegia e n.1 su Itunes Germania, Svizzera, Norvegia e chissà quanti altri paesi!


--------- I hide, will you ever reach me? --------
daphne Posted - 18/05/2007 : 09:28:55
UHm...i Linkin Park non mi hanno mai attirato tanto..ma proverò ad ascoltare questo nuovo cd..tutti mi dicono che è bello davvero...

Lene is my angel......
glykeriae Posted - 11/05/2007 : 21:18:53
Dunque, questo pomeriggio ho comprato il nuovo album (mh per la verità ho comprato la versione in cui c'è anche il dvd che contiene sia il "making of" che il video di "What I've Done" ) e beh, devo dire che mi è piaciuto subito al primo ascolto!
Sì, in effetti sono presenti nuove sonorità, o per lo meno piuttosto diverse dai lavori precedenti: si sentono molto le percussioni, e in qualche modo la maggior parte delle canzoni è più melodica, qualcuna ha sonorità quasi "dolci" ... Le parti cantate sono più lente e devo dire che mi piacciono moltissimo, ... Le uniche canzoni che mi ricordano di più i lavori precedenti sono la n.8 "No more sorrow", dalle sonorità più rock e direi quasi dark, e la n. 2 "Given up" che mi ricorda molto il periodo di "Hybrid Theory" ...
Per parlare del contenuto dei testi, mh è ancora troppo presto, me li devo "studiare" per bene, perchè è un po' che non mastico l'inglese (cioè tutti i giorni al lavoro ho un collega che mette Ramazzotti, Raf, Venditti, ecc quindi ... ).
Ancora non ho una preferita, per ora mi piace tutto l'album!
Cmq sia si sente che la band è in qualche modo "maturata" negli ultimi anni ... in ogni caso, sono contentissima di aver comprato quest'album


Marko Posted - 12/04/2007 : 14:26:55
quote:
Originally posted by koletz
Chester viene fuori da un divorzio (evviva i matrimoni dunque!)

Cos'è, un nuovo tipo di sillogismo?
Anche nel link che vi ho dato parlava del suo divorzio, in riferimento a un'altra canzone. Chiaramente si può pensare che anche What I've Done (forse un po' tutto l'album) è influenzato da questa sua esperienza di vita + il cambiamento musicale della band e magari altri cambiamenti in generale. Resta il fatto che la misericordia si chiede a Dio, tanto più se sei appena uscito da un matrimonio e dici (a te stesso per consolarti e magari anche all'ex moglie con cui vuoi sentirti in pace) "lascia che venga la misericordia". Poi il video cmq dà tutto un altro senso alla canzone, allargando la colpa personale a tutta l'umanità, e dal momento che la canzone è stata pubblicata in radio il venerdì santo, ci sono troppe coincidenze per dubitare di un certo messaggio che hanno voluto dare. Poi pensate pure che volete


NOTIZIE: Nella Billboard Chart "What I've done" è la + alta nuova entrata direttamente in top ten alla #7. In UK il singolo fa il suo ingresso alla #39. In Italia ancora deve uscire nei negozi, ma su iTunes sta scalando la classifica giorno dopo giorno: ormai è alla #5.


--------- I hide, will you ever reach me? --------
Domle Posted - 12/04/2007 : 12:52:11
Allora c'è un dialogo con se... oh!



Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene.Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo, perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL?
-----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp-----
koletz Posted - 12/04/2007 : 12:50:54
Qui Chester da' una piccola spiegazione sul senso della canzone:

Joe (Hahn) venne da Mike e me e ci chiese di prendere l'intera idea di «Minutes to Midnight» e applicarla a come la band è cambiata. Quindi, in un certo senso, siamo noi che diciamo addio a quelli che eravamo... Il testo della prima strofa è 'In this farewell, there's no blood, there's no alibi' e immediatamente ti accorgerai che la band suona diversa: le percussioni sono molto più battenti, le chitarre sono più forti e la voce non è triplicata. Siamo solo noi lì fuori... ed è come Rick lo voleva.
—Chester Bennington, March 2007


(Traduzione un pò veloce, chiedo scusa)

Vorrei anche aggiungere che Chester viene fuori da un divorzio (evviva i matrimoni dunque!) e se non sbaglio ho letto da qualche parte che ha avuto anche problemi economici (probabilmente proprio legati al divorzio), quindi direi che ciò che Chester e la band vogliono trasmettere con questa canzone è la capacità di ricominciare da capo, buttarsi alle spalle il proprio passato, capire i propri errori e perchè no, chiedere ovviamente perdono alle persone che hanno sofferto per questo, tra cui sé stessi.


VOTA LENE
Domle Posted - 12/04/2007 : 12:16:15
quote:
Originally posted by Marko

quote:
Originally posted by Domle
Infatti la vedo come se si guardasse allo specchio e se lo dicesse. Non un altro. Se.


Se dicesse a sé stesso: "metti a riposare quel che pensavi di me", allora a chi dice il successivo "mentre io pulisco questa coscienza"? Soffre di doppia personalità il povero Chester o chi l'ha scritto?




Vuole convincersi.



Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene.Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo, perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL?
-----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp-----
Marko Posted - 12/04/2007 : 12:01:12
quote:
Originally posted by Domle
Infatti la vedo come se si guardasse allo specchio e se lo dicesse. Non un altro. Se.


Se dicesse a sé stesso: "metti a riposare quel che pensavi di me", allora a chi dice il successivo "mentre io pulisco questa coscienza"? Soffre di doppia personalità il povero Chester o chi l'ha scritto?

quote:
Originally posted by sweenetto
Si parla di "mercy" che puo' benissimo essere la pieta' umana […]
Io invece ti propongo questa interpretazione alternativa. Quando hanno scritto il testo hanno giocato volutamente con delle parole bivalenti, che si possono riferire sia all'uomo che al divino, per poter far risaltare l'importanza dell'individuo, visto come persona a se stante e indipendente.


Come ho già detto, volendo ogni parola si può intendere in tanti modi, ma se poi si guarda alla logica e al senso complessivo di uno scritto, s'individua quasi sempre un senso prevalente, che in questo caso non è neppure tanto celato. Perciò ad es. quel "mercy" visto di per sé può essere inteso anche come pietà umana, ma il senso del testo, se abbiamo chiari determinati concetti come pietà, perdono ecc., non può essere di lasciar venire la pietà umana per lavare via quello che uno ha fatto (e rilevo di nuovo che l'espressione "lavare via le colpe" è un riferimento ai Salmi).
La pietà infatti non va confusa col perdono, perché non serve a cancellare una colpa. La pietà cristiana è un atteggiamento caritatevole verso il prossimo che trova la sua radice in Dio e può essere un mezzo perché venga la misericordia divina; la pietà umana invece è un semplice sentimento di compassione che deriva dai valori morali. In ogni caso è cosa diversa dal perdono, che è una richiesta o una concessione individuale di “remissione dei debiti” (come recitiamo nel Padre Nostro) cioè delle colpe, dei torti che commettiamo. Il perdono umano serve per restare nell’amore e nella fratellanza con gli altri uomini, ma a volte è difficile che venga dato di tutto cuore; quello divino è immediato, completo e sempre rinnovato, e ci fa restare nel Suo amore.
Tenendo presenti questi concetti, per me non c'è ambiguità del testo, ma solo una specie di doppio binario parallelo, perché l’uomo è riflesso di Dio e tenta di imitarlo: in questo caso rinnova se stesso per essere rinnovato dall’alto. Se invece Dio non esistesse, a che servirebbe pentirsi e perché chiedere la giustificazione o anche solo la pietà degli altri uomini, specie se per colpe altrui? E chi potrebbe concedere il perdono, a nome di chi? Mi pare poi che i non credenti basino la libertà di tutte le loro azioni proprio sul fatto di non dover rendere conto di niente a nessuno, e quindi di essere indipendenti da Dio (che poi a pensarci, dire di essere indipendenti da Dio già significa ammetterne l’esistenza)

quote:
Originally posted by sweenetto
Talmente importante che sta sullo stesso piano del divino e che forse pure lo trascende.

Non c’è dubbio che l’uomo è importante nel piano di Dio, ma è semplicemente assurdo dire che lo trascende. Per logica non può, se ammettiamo Dio: sarebbe come dire che una goccia d’acqua è superiore all'oceano che la contiene o che una statua è superiore allo scultore che l’ha forgiata. E poi voler mettere l’uomo sullo stesso piano di Dio o addirittura elevarlo sopra Dio è proprio ciò in cui consiste il peccato originale.


A proposito di oceano, tornando un po' in tema sul topic questa è la copertina del nuovo album



Sto leggendo anche un po' d'interviste, in cui Chester rimarca soprattutto il fatto che non si riconoscono come band nu-metal anche se vi hanno contribuito, e che lui non ne poteva più del metal/rap e voleva cambiare stile. Poi sottolinea riguardo ai testi che non sono più generici come prima, ma più profondi e dice che hanno parlato di cose che non avrebbero toccato anni fa. Non resta che attendere di leggerli, intanto qui ci sono dei commenti della band ai brani
Questi 12 pezzi sono stati scelti tra circa un centinaio e il lavoro di registrazione è durato un anno e mezzo.

E qui si può votare il loro nuovo video, scendendo sotto i 3 video (al momento c'è quasi 1 milione di voti, 3/4 dei quali per Evanescence)


--------- I hide, will you ever reach me? --------
sweenetto Posted - 11/04/2007 : 22:21:09
quote:
Originally posted by Luke
Ricordo male o ai tempi di Hybrid Theory erano 5?
Poi in Meteora c'è in più Phoenix, il bassista...



Si', ma Phoenix e' stato fuori dal gruppo solo nel 2000.

quote:
Originally posted by Marko
sia perché si parla di misericordia -la quale notoriamente viene da una sola direzione, cioé dall'alto-



Si parla di "mercy" che puo' benissimo essere la pieta' umana, la "pietas" latina se vuoi, che puo' essere riferita sia agli dei che agli uomini. Anzi "mercy" viene usato quotidianamente con un'accezione molto materiale: se qualcuno prima di una prova ti deve dire "falli a pezzi", ti dice "show no mercy".

quote:

e il fatto di eliminare tutto d'un colpo (come traduceva sweenetto) è tipico del perdono divino, che è completo e totale.



Io invece ti propongo questa interpretazione alternativa. Quando hanno scritto il testo hanno giocato volutamente con delle parole bivalenti, che si possono riferire sia all'uomo che al divino, per poter far risaltare l'importanza dell'individuo, visto come persona a se stante e indipendente.

Talmente importante che sta sullo stesso piano del divino e che forse pure lo trascende.
Domle Posted - 11/04/2007 : 01:06:28
quote:
Originally posted by Marko
......Una cosa del genere non potrebbe essere facilmente richiesta a un altro uomo.



Infatti la vedo come se si guardasse allo specchio e se lo dicesse. Non un altro. Se.

Carina come canzone.



Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene.Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo, perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL?
-----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp-----
Marko Posted - 11/04/2007 : 01:03:55
Sì all'inizio i Linkin erano 5. Poi ai tempi di Meteora in verità non è che seguissi tanto il gruppo in sé ma più che altro le canzoni.
Il testo non l'ho tradotto io, l'ho preso da un sito in cui pubblicano testi di canzoni e li traducono, abbastanza benino direi.

Ecco la tracklist dell'album, che a quanto ho capito dovrebbe essere comprensiva anche di un documentario in episodi del making of dell'album:

1. Wake
2. Given Up
3. Leave Out All The Rest
4. Bleed It Out
5. Shadow Of The Day
6. What I've Done
7. Hands Held High
8. No More Sorrow
9. Valentine's Day
10. In Between
11. In Pieces
12. The Little Things Give You Away


Per quanto riguarda l'interpretazione del testo, ognuno può vederci un po' quello che vuole nella maggior parte dei testi. Tuttavia il senso evocato qui mi sembra abb. evidente, sia in connessione col video (del quale non vedo perché rilevare solo quanto c'è di negativo, visto che è proprio il bene a esso contrapposto che si vuole far risaltare: in questo senso è pedagogico), sia perché si parla di misericordia -la quale notoriamente viene da una sola direzione, cioé dall'alto- che lava via tutte le colpe (questo è un testuale richiamo ai Salmi) e il fatto di eliminare tutto d'un colpo (come traduceva sweenetto) è tipico del perdono divino, che è completo e totale. Poi si parla di verità, di coscienza, di perdono: il perdono uno non può darselo da sé, ma lo si dà agli altri uomini, come lui fa; perdonare per essere perdonati da un "tu" che nel testo è presente (quindi oltre al dialogo interiore c'è il dialogo con un altro). A questo "tu" si chiede una cosa ancora più radicale del cancellare le colpe, e cioé di mettere da parte l'idea che ci si è fatta dell'uomo; come un reset per poter ripartire da zero. Una cosa del genere non potrebbe essere facilmente richiesta a un altro uomo.


--------- I hide, will you ever reach me? --------
koletz Posted - 10/04/2007 : 22:38:08
Concordo con sweenetto sul senso del testo, infatti per questo video ci vedevo più una cosa alla «Numb».
E poi i video di questo tipo proprio non li capisco, c'è già così tanta schifezza nel mondo che non c'è bisogno di racchiuderla tutta insieme in 3 minuti di canzone.. mah.


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Luke Posted - 10/04/2007 : 22:02:03
quote:
Originally posted by sweenetto

quote:
Originally posted by Marko
A prop. vedo 6 persone nel video: chi è il chitarrista ricciolone?



In che senso? I Linkin Park sono sempre stati 6


Ricordo male o ai tempi di Hybrid Theory erano 5?
Poi in Meteora c'è in più Phoenix, il bassista...




"Arrivando a ogni nuova citta'
il viaggiatore ritrova un suo passato
che non sapeva piu' d'avere"


Italo Calvino - "Le citta' invisibili"
sweenetto Posted - 10/04/2007 : 20:26:48
quote:
Originally posted by Marko
A prop. vedo 6 persone nel video: chi è il chitarrista ricciolone?



In che senso? I Linkin Park sono sempre stati 6

Il chitarrista ricciolone e' il solito, Brad Delson, che e' impazzito, ha messo da parte le sue PRS ed Ibanez e si e' messo a suonare una Fender Stratocaster...

Edit: Qualche commento sulla traduzione.

1) Cross out letteralmente significa "tirare una riga", mi sembra che "eliminare" vada contro la constatazione che gli errori sono ancora li', visibili, a futura memoria, cosi': errori.

2) go off e' un phrasal verb, che significa come hai scritto "lasciar andar via", pero' quello che e' particolare in questa formulazione e' che si fa "andar via" tutto d'un colpo.

3) Clean slate significa piu' o meno avere la "coscienza pulita", quindi la frase dovrebbe essere mentre pulisco questa coscienza, anche se in inglese slate e' qualcosa di molto piu' materiale della "coscienza", si puo' intendere anche una semplice lista.

Sara' che abbiamo delle convinzioni e dei punti di riferimento diversi, ma, onestamente, io l'interpretazione del dialogo con Dio non ce la vedo.

Mi sembra "solo" un "colloquium vitae" (per dirla con le parole di Max Gazze' http://angolotesti.leonardo.it/M/testi_canzoni_max_gazze_880/testo_canzone_colloquium_vitae_28382.html), di una persona che sta facendo il punto della sua vita, si e' resa conto di avere fatto degli errori e si vuole impegnare per cambiare quei lati di se' che sono "sbagliati".

E per fare questo inizia da delle cose semplici: 1) ammettere i propri errori, 2) perdonare a se stesso gli sbagli, 3) impegnarsi per cambiare e 4) non aspettarsi nulla dal futuro.

Tutte queste mi sembrano cose che riguardano la sfera "privata" di una persona, non quella "religiosa". Soprattutto perche' il perdono non lo chiede a qualcun altro, ma se lo concede autonomamente.

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