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 Idrogeno e trasporti pubblici in Italia

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T O P I C    R E V I E W
PM Posted - 20/11/2004 : 19:26:23
Ho visto AmbienteItalia di oggi che parlava dell'introduzione a Torino di nuovi autobus ad idrogeno, e della situazione generale in Italia del trasporto pubblico, e mi ha interessato particolarmente.

L'idrogeno, come sapete, è la fonte di energia del domani.
Gli automezzi che vanno ad idrogeno, dai cui scarichi esce sempre e soltanto vapore acqueo, sono assolutamente non inquinanti e come prestazioni sono pressoché alla pari dei veicoli attuali.
Il perché, nonostante sia una tecnologia direttamente utilizzabile senza rischi, di auto ad idrogeno finora non s'è vista nemmeno l'ombra, è una domanda retorica. È risaputo che "alcuni" (lascio a voi immaginare quali) che fanno del petrolio la loro ricchezza, non hanno alcun interesse a cambiare tutto. Solo quando il prezioso oro nero comincierà a scarseggiare, allora guarda caso se ne parlerà (almeno per ora la situazione si prospetta così).
Qualcuno potrebbe giustamente osservare che c'è anche il problema dei costi, infatti auto e rifornimenti ad idrogeno hanno costi ancora elevati. C'è da dire però che investire in questo campo consentirebbe di eliminare la spesa per i danni ambientali e alla salute dell'uomo provocati dall'inquinamento delle automobili (e non solo), che come sapete sono la causa di malattie gravi e morti ogni anno.

La città di Torino scalfisce questo scenario inquietante, introducendo proprio oggi il primo autobus ad idrogeno a disposizione dei cittadini. Il costo è elevato (circa 6 milioni di Euro), ma finanziato da diversi enti, essendo a scopo ancora sperimentale. Se avrà risvolti positivi, come prevedo sarà, si procederà all'acquisto di altri mezzi di questo tipo.
Sempre a Torino è in realizzazione la nuova e moderna stazione della metropolitana.
Il discorso riguardante metropolitane e tram è importante, perché a parte l'idrogeno che è indispensabile per consentire un miglioramento della vivibilità delle città italiane, questa è compromessa enormemente dal numero altissimo di auto private rispetto ai mezzi pubblici, che provocano traffico e ingorghi, smog, inquinamento.

Un architetto di origine italiana (di cui ora mi sfugge il nome) che ha dato un importante contributo per lo sviluppo del piano urbano di Monaco di Baviera, ha espresso una sua opinione sulla situazione dei trasporti cittadini in Italia. Fin dalle Olimpiadi del '72, Monaco ha seguito un progetto di trasporti pubblici mirato ed efficiente. La città si presenta vivace, dinamica e moderna, in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei suoi abitanti.


Un treno della S Bahn, la moderna metropolitana di Monaco di Baviera. La rete efficientissima di trasporti (vedi cartina) contribuisce all'ottima vivibilità della città tedesca.

Un italiano che studia a Monaco da diversi anni dice che anche se abita a diversi kilometri dal centro, non ha bisogno di nessuna automobile. Una fitta rete di tram e metropolitane assicura spostamenti rapidi e tranquilli. Una volta arrivati in centro, è possibile rilassarsi tra i grandi viali pedonali, senza dover fare i conti di continuo con auto e traffico. L'aeroporto di Monaco utilizza da oltre 5 anni diversi autobus ad idrogeno per trasportare i passeggeri dagli aerei ai terminal.

«Pur avendo delle città storiche tra le più belle d'Europa», dice l'architetto tedesco, «nel trasporto pubblico l'Italia è indietro di 50 anni rispetto alle altre città d'Europa.»
Mentre Messina dopo diversi decenni ha reintrodotto il tram, Milano sta progressivamente ammodernizzando il parco mezzi tramviario, così come Roma. L'enorme numero di autobus pubblici che attraversano ogni giorno il centro della capitale, però, è in realtà secondo l'architetto «una soluzione medievale». Nei centri cittadini occorrerebbe invece necessariamente potenziare tram e metropolitana, e utilizzare maggiormente gli autobus nei collegamenti tra centro e periferia, in modo da limitare drasticamente il numero di auto private e aumentare la vivibilità. In Germania e Nord Europa si hanno in media circa 50/55 vetture per abitante, in Italia 70/75.
Nella mia città, Padova, dopo molti anni di proposte e reinvii, due anni fa si è iniziata finalmente la realizzazione della prima linea del Metrobus, un mezzo di trasporto innovativo monorotaia. Quello che però inizialmente sembrava la soluzione a tutti i problemi, si è trasformato in un incubo: oltre ad una serie di "movimenti" alle alte cariche politiche del Comune che hanno più volte fatto vacillare il progetto, la realizzazione concreta (e qui parlo perché ho visto di persona) della posa della rotaia è stata fatta in un modo vergognoso, con lavori fatti male, spaventosi ritardi, oltre che a problemi di vario tipo e a continui disagi per i cittadini.


Il Metrobus in esposizione a Padova. Doveva entrare in funzione due mesi fa, ma i lavori sono ancora in alto mare. Autentici scempi fatti con la posa della rotaia si sommano a continui problemi di carattere tecnico e non.

Ancora una volta questo incredibile ritardo dell'Italia sul fronte dei mezzi pubblici rispetto all'Europa, e il vedere nei primi passi dell'"ammodernamento" dei lavori fatti come quelli nella mia città, come sempre non mi fanno sentire per nulla fiero di essere italiano. D'altra parte qui, in Italia, si fa presto a criticare, a volte anche a proporre e soprattutto giocare sull'immagine (basta vedere tutte le assurde pubblicità delle compagnie di telefonia mobile), poi il fare le cose non ha importanza, come vengono, vengono. Occorrerebbe invece secondo me una mentalità diversa, "nordica": progetti fatti in modo intelligente e completo e lavori seri; se manca la voglia di lavorare, come a volte (per non dire spesso) accade, meglio lasciare tutto così.
Poi ovviamente una volta che hai "la cosa nuova" c'è sempre quello che da il buon esempio di senso civico, distruggendo e fregando quello che può essere distrutto e fregato. Tanto se non è tuo o non si paga si può fare.

«Stoccolma», dice l'architetto, «qualche decennio fa era una città molto piccola, ma ha subito attuato un adeguato piano di sviluppo urbano». Oggi Stoccolma è una delle metropoli più efficienti e vivibili d'Europa.
Le città italiane qualche decennio fa vedevano il primo sviluppo dei mezzi di trasporto. Oggi esse sono sommerse da un'aria inquinata continuamente alimentata dagli scarichi di migliaia di automobili in continuo movimento, facendo di esse le città meno vivibili d'Europa.
Nelle città che l'uomo - italiano - ha costruito per viverci, alla fine, invece, ci muore.

W l'Italia.


20   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
EmileBolander Posted - 01/05/2014 : 07:08:50
quote:
Originally posted by PM

Ho visto AmbienteItalia di oggi che parlava dell'introduzione a Torino di nuovi autobus ad idrogeno, e della situazione generale in Italia del trasporto pubblico, e mi ha interessato particolarmente.

L'idrogeno, come sapete, è la fonte di
energia del domani.
Gli automezzi che vanno ad idrogeno, dai cui scarichi esce sempre e soltanto vapore acqueo, sono assolutamente non inquinanti e come prestazioni sono pressoché alla pari dei veicoli attuali.
Il perché, nonostante sia una tecnologia direttamente utilizzabile senza rischi, di auto ad idrogeno finora non s'è vista nemmeno l'ombra, è una domanda retorica. È risaputo che "alcuni" (lascio a voi immaginare quali) che fanno del petrolio la loro ricchezza, non hanno alcun interesse a cambiare tutto. Solo quando il prezioso oro nero comincierà a scarseggiare, allora guarda caso se ne parlerà (almeno per ora la situazione si prospetta così).
Qualcuno potrebbe giustamente osservare che c'è anche il problema dei costi, infatti auto e rifornimenti ad idrogeno hanno costi ancora elevati. C'è da dire però che investire in questo campo consentirebbe di eliminare la spesa per i danni ambientali e alla salute dell'uomo provocati dall'inquinamento delle automobili (e non solo), che come sapete sono la causa di malattie gravi e morti ogni anno.

La città di Torino scalfisce questo scenario inquietante, introducendo proprio oggi il primo autobus ad idrogeno a disposizione dei cittadini. Il costo è elevato (circa 6 milioni di Euro), ma finanziato da diversi enti, essendo a scopo ancora sperimentale. Se avrà risvolti positivi, come prevedo sarà, si procederà all'acquisto di altri mezzi di questo tipo.
Sempre a Torino è in realizzazione la nuova e moderna stazione della metropolitana.
Il discorso riguardante metropolitane e tram è importante, perché a parte l'idrogeno che è indispensabile per consentire un miglioramento della vivibilità delle città italiane, questa è compromessa enormemente dal numero altissimo di auto private rispetto ai mezzi pubblici, che provocano traffico e ingorghi, smog, inquinamento.

Un architetto di origine italiana (di cui ora mi sfugge il nome) che ha dato un importante contributo per lo sviluppo del piano urbano di Monaco di Baviera, ha espresso una sua opinione sulla situazione dei trasporti cittadini in Italia. Fin dalle Olimpiadi del '72, Monaco ha seguito un progetto di trasporti pubblici mirato ed efficiente. La città si presenta vivace, dinamica e moderna, in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei suoi abitanti.


Un treno della S Bahn, la moderna metropolitana di Monaco di Baviera. La rete efficientissima di trasporti (vedi cartina) contribuisce all'ottima vivibilità della città tedesca.

Un italiano che studia a Monaco da diversi anni dice che anche se abita a diversi kilometri dal centro, non ha bisogno di nessuna automobile. Una fitta rete di tram e metropolitane assicura spostamenti rapidi e tranquilli. Una volta arrivati in centro, è possibile rilassarsi tra i grandi viali pedonali, senza dover fare i conti di continuo con auto e traffico. L'aeroporto di Monaco utilizza da oltre 5 anni diversi autobus ad idrogeno per trasportare i passeggeri dagli aerei ai terminal.

«Pur avendo delle città storiche tra le più belle d'Europa», dice l'architetto tedesco, «nel trasporto pubblico l'Italia è indietro di 50 anni rispetto alle altre città d'Europa.»
Mentre Messina dopo diversi decenni ha reintrodotto il tram, Milano sta progressivamente ammodernizzando il parco mezzi tramviario, così come Roma. L'enorme numero di autobus pubblici che attraversano ogni giorno il centro della capitale, però, è in realtà secondo l'architetto «una soluzione medievale». Nei centri cittadini occorrerebbe invece necessariamente potenziare tram e metropolitana, e utilizzare maggiormente gli autobus nei collegamenti tra centro e periferia, in modo da limitare drasticamente il numero di auto private e aumentare la vivibilità. In Germania e Nord Europa si hanno in media circa 50/55 vetture per abitante, in Italia 70/75.
Nella mia città, Padova, dopo molti anni di proposte e reinvii, due anni fa si è iniziata finalmente la realizzazione della prima linea del Metrobus, un mezzo di trasporto innovativo monorotaia. Quello che però inizialmente sembrava la soluzione a tutti i problemi, si è trasformato in un incubo: oltre ad una serie di "movimenti" alle alte cariche politiche del Comune che hanno più volte fatto vacillare il progetto, la realizzazione concreta (e qui parlo perché ho visto di persona) della posa della rotaia è stata fatta in un modo vergognoso, con lavori fatti male, spaventosi ritardi, oltre che a problemi di vario tipo e a continui disagi per i cittadini.


Il Metrobus in esposizione a Padova. Doveva entrare in funzione due mesi fa, ma i lavori sono ancora in alto mare. Autentici scempi fatti con la posa della rotaia si sommano a continui problemi di carattere tecnico e non.

Ancora una volta questo incredibile ritardo dell'Italia sul fronte dei mezzi pubblici rispetto all'Europa, e il vedere nei primi passi dell'"ammodernamento" dei lavori fatti come quelli nella mia città, come sempre non mi fanno sentire per nulla fiero di essere italiano. D'altra parte qui, in Italia, si fa presto a criticare, a volte anche a proporre e soprattutto giocare sull'immagine (basta vedere tutte le assurde pubblicità delle compagnie di telefonia mobile), poi il fare le cose non ha importanza, come vengono, vengono. Occorrerebbe invece secondo me una mentalità diversa, "nordica": progetti fatti in modo intelligente e completo e lavori seri; se manca la voglia di lavorare, come a volte (per non dire spesso) accade, meglio lasciare tutto così.
Poi ovviamente una volta che hai "la cosa nuova" c'è sempre quello che da il buon esempio di senso civico, distruggendo e fregando quello che può essere distrutto e fregato. Tanto se non è tuo o non si paga si può fare.

«Stoccolma», dice l'architetto, «qualche decennio fa era una città molto piccola, ma ha subito attuato un adeguato piano di sviluppo urbano». Oggi Stoccolma è una delle metropoli più efficienti e vivibili d'Europa.
Le città italiane qualche decennio fa vedevano il primo sviluppo dei mezzi di trasporto. Oggi esse sono sommerse da un'aria inquinata continuamente alimentata dagli scarichi di migliaia di automobili in continuo movimento, facendo di esse le città meno vivibili d'Europa.
Nelle città che l'uomo - italiano - ha costruito per viverci, alla fine, invece, ci muore.

W l'Italia.





Penso che possiamo fare più uso di energia solare .. l'Italia ha fatto molta strada interms di utilizzare fonti rinnovabili e molto altro ancora può essere realizzato

sdfsd
nix84 Posted - 26/04/2006 : 15:51:50
quote:
Originally posted by PM


«Stoccolma», dice l'architetto, «qualche decennio fa era una città molto piccola, ma ha subito attuato un adeguato piano di sviluppo urbano». Oggi Stoccolma è una delle metropoli più efficienti e vivibili d'Europa.









Ehm...sono d accordo soprattutto con questa parte...
Alla faccia di Domle...
Marko Posted - 22/04/2006 : 18:03:22
Per quanto finora sono riuscito a capire della questione idrogeno, ci sono attualmente dei punti a sfavore e a favore, come per tutte le fonti di energia, ma le prospettive per il futuro sono molto buone. I punti a sfavore sono che, non potendo essere estratto in natura come il petrolio o il carbone, ci vuole dell'energia per produrlo, poi bisogna immagazzinarlo in celle e distribuirlo tramite una rete apposita; visto che è proprio la crisi energetica che si cerca di combattere, cioé si cerca di risparmiare energia, lo svantaggio è dunque quello di aver bisogno di un surplus di energia per produrre l'idrogeno. Altro punto a sfavore sono i costi, ma non dimentichiamo che anche il petrolio ha i suoi costi sempre maggiori di estrazione, raffinamento e trasporto. I punti a favore sono invece che è l'energia più pulita, anche se per rimanere tale andrà ricavata (per il momento) da altre energie rinnovabili, altrimenti s'inquina uguale, e poi è democratica, perché chiunque potrà ottenerla (ad es. attraverso l'energia generata dai pannelli solari) e quindi rivenderla, come attualmente fa appunto chi produce coi pannelli più energia di quanta ne abbia bisogno.
Il principale punto a favore è però un altro: la convenienza a medio e lungo termine. E' un po' come le nuove lampadine a risparmio energetico che -se non l’avete già fatto- dovreste provvedere a sostituire nelle vostre case alle lampadine tradizionali: comportano una certa spesa iniziale, ma a parità di illuminazione, consumano fino a 5 volte di meno e durano 5-6 volte di più (il risparmio energetico è cioè trentuplicato). Di conseguenza vengono tagliati i costi alla bolletta ed entro poco tempo si recupera la spesa iniziale. Stesso discorso abbiamo già fatto per i pannelli solari, che però comportano maggiore spesa iniziale e non producono tanta energia, quindi convengono più che altro alle esigenze familiari, non industriali.
L'idrogeno invece ha un potenziale molto maggiore, ma intanto -per cominciare ad abbatterne gli alti costi- verrà molto presto impiegato anch'esso a partire da tanti piccoli beni che tutti usiamo (ne parla diffusamente l'articolo che ho trascritto qui sotto) per cui il risparmio e la convenienza comincerà presto a farsi sentire e ad incoraggiare nuovi e maggiori investimenti e quindi a ridurre ancora di più i costi.
E' vero che da qualche anno non ci sono molti soldi da spendere e una crisi economica mondiale è sempre dietro l'angolo, ma non è anche l'aumento ormai incontrollato del prezzo del petrolio e derivati ad averci condotto in questa direzione, rendendo sempre + urgente rendersi autonomi da esso? Prima, per salire di un dollaro al barile ne passava di tempo, ormai l'aumento sta diventando quasi giornaliero (l'articolo è di due mesi fa e si parlava ancora di 67 dollari, adesso siamo già a 74).
Se l’articolo è forse troppo ottimistico, io credo che a partire dal 2010 in Occidente si potrà assistere a un graduale passaggio verso l’idrogeno + altre fonti energetiche sempre più rilevante (in Italia forse già da subito, se il nuovo governo riuscirà a lavorare) ed entro la metà del secolo il petrolio e le altre vecchie fonti costituiranno ormai solo una piccola % delle fonti energetiche in uso, sia per il loro esaurimento e i maggiori costi, sia per la pressante necessità (che si farà sempre più pressante) di ridurre l’inquinamento atmosferico.


2007 L’ERA DELL’IDROGENO
L’energia del futuro entrerà in commercio tra un anno. Rendendo obsoleti petrolio, carbone e nucleare. E provocando una rivoluzione sociale. Ma anche politica
di Jeremy Rifkin


Mancano ormai 12-18 mesi all’inizio di una nuova era energetica commerciale che trasformerà radicalmente il mondo. Dobbiamo pertanto essere pronti a sfruttarne rapidamente tutto il potenziale. Le ragioni? Sono ovvie: viviamo in diretta l’allarme per il riscaldamento globale, i prezzi energetici si aggirano sui 67 dollari americani al barile e l’economia globale sta iniziando a rallentare nel momento stesso in cui produttori e consumatori stringono la cinghia in previsione di un ulteriore rincaro del prezzo del greggio nei mesi e negli anni a venire.
È chiaro dunque che la razza umana ha un disperato bisogno di trovare una strategia di uscita dall’era del petrolio, una soluzione capace di garantire alla civiltà un futuro. Malgrado tutto, però, i colossi energetici, le aziende fornitrici di elettricità ed energia e le aziende di servizio pubblico continuano a lavorare come al solito, con disamine poco convincenti, con sporadiche ricerche e scarso sviluppo finalizzati a esplorare e trovare nuove alternative energetiche sostenibili. Cosa di gran lunga peggiore, molti leader politici stanno guardando indietro a un’era energetica ormai obsoleta: propongono infatti di riaprire gli impianti nucleari o di fare maggiore affidamento sul carbone, sulle sabbie petrolifere, sul greggio “pesante”, tutte fonti energetiche “sporche”, bruciando le quali si emettono ingenti quantità di biossido di carbonio.
Mentre i cervelloni della politica sono frustrati e i sapientoni si torcono le mani per la disperazione, una rivoluzione energetica commerciale è già in corso e si sta facendo strada nel mercato globale come una corsa a ostacoli. In pratica, però, nessuno la conosce, salvo pochi addetti ai lavori del settore industriale. Benvenuti dunque nel mondo delle cartucce portatili con cella a combustibile alimentate a idrogeno, qualcosa che rivoluzionerà completamente il modo stesso per noi di intendere l’energia, il modo in base al quale organizziamo i commerci, le strutture politiche e le relazioni sociali, proprio come avvenne nel XIX secolo con il motore a vapore che utilizzava il carbone come combustibile, e come poi fece il motore a combustibile interna che bruciava il petrolio nel XX secolo.
Hitachi, Toshiba, Samsung, Canon, Sanyo, Sony, Panasonic, Nec, Mitsubishi, Fujitsu, Sharp e Olympus stanno tutte per lanciarsi sul mercato con microcelle a combustibile alimentate con poco idrogeno che sostituiranno progressivamente le normali batterie, fornendo energia portatile per i laptop, i computer, i cellulari, i Pda (Personal digital assistano, dispositivi elettronici digitali), i riproduttori Mp3, le camcorder, i riproduttori portatili di Dvd, i palmari, i videogiochi e le macchine fotografiche digitali.
Sono quasi trent’anni ormai che gli astronauti alimentano le loro navicelle spaziali con celle a combustibile high tech a idrogeno. Il grande vantaggio rappresentato da queste celle a idrogeno è che non inquinano: le uniche emissioni sono infatti acqua e calore. Di fatto, gli astronauti come fonte primaria di acqua da bere sfruttano proprio quella emessa dalle celle a combustibile.
La prima generazione di cartucce a celle a combustibile fa affidamento essenzialmente sul metanolo come riserva di combustibile. L’idrogeno è estratto dal metanolo, alimenta la cella a combustibile e genera quindi elettricità. Mentre la maggior parte del metanolo attualmente è prodotto a partire da gas naturale e carbone, le più recenti innovazioni stanno rendendo le fonti rinnovabili di metanolo un’alternativa molto valida dal punto di vista economico. Il metanolo rinnovabile è ottenuto in sempre maggiori quantità dal gas metano delle discariche, dal letame prodotto dai maiali, dalla barbabietola da zucchero, dalla pula del riso e persino dai rottami di legno trasportati dalla corrente. È importante rimarcare che l’idrogeno deve essere estratto da altre fonti e non è liberamente disponibile. Estrarre l’idrogeno dai combustibili fossili non fa altro che protrarre nel tempo la dipendenza dalle vecchie forme di energia, laddove invece estrarlo direttamente dalle biomasse o ricorrere ad altre energie rinnovabili, come l’energia solare, l’energia eolica, l’energia geotermale, per produrre elettricità e quindi sottoporre l’acqua a elettrolisi per produrre idrogeno, conduce alla nuova era dell’idrogeno verde.
Le prime cartucce a cella a combustibile a idrogeno saranno poste in vendita nei negozi di tutto il mondo a partire dal 2007. Grazie a questa nuova fonte energetica, i computer potranno essere alimentati ed essere operativi per più giorni, laddove la tecnologia esistente delle odierne batterie consente di alimentarli soltanto per poche ore prima di doverli necessariamente collegare nuovamente a una presa fissa per ricaricarli. Le cartucce portatili a cella a combustibile saranno in grado di ricaricare i telefonini scarichi, rendendoli in grado di conversare anche per 20 ore. Gli iPod potranno funzionare fino a 80 ore di seguito grazie all’energia generata dall’idrogeno contenuto nelle cartucce a celle a combustibile. Una di queste celle può vantare da 20 a 30 volte la capacità energetica immagazzinata in una batteria tradizionale e probabilmente verrà messa in vendita per una cifra compresa tra i due e i tre dollari, una volta che le grandi economie globali vi si saranno adeguate. Non stupisce dunque che le grandi società elettroniche siano così impazienti di lanciarsi per prime sul mercato: il potenziale commerciale di questa nuova tecnologia è immenso. Le celle a combustibile alimentate dall’idrogeno sono infatti la rivoluzione energetica tecnologica di cui ha enormemente bisogno, per essere autonoma e sempre più mobile, un’intera e sempre più folta generazione di utenti di tecnologia digitale della comunicazione. L’avvento simultaneo della tecnologia elettronica mobile e della tecnologia delle celle a combustibile alimentate dall’idrogeno è la svolta tanto attesa, il varco di ingresso in una nuova era energetica, la terza rivoluzione industriale, il cui effetto moltiplicatore sull’economia dovrebbe essere avvertito per molto tempo, di gran lunga oltre la seconda metà del XXI secolo.
Che cosa potrà mai portare in seguito l’avvento della tecnologia elettronica mobile alimentata da celle a combustibile a idrogeno? Immaginate biciclette e veicoli commerciali su tre ruote a idrogeno. Già adesso una società tedesca, la Masterflex AG, ha messo a punto la prima generazione di biciclette e tricicli commerciali a cella combustibile alimentata a idrogeno, di cui nel 2006 avranno inizio le prove su strada. Con una media di 250 chilometri percorribili in più rispetto a una bicicletta standard ad alimentazione elettrica, con la possibilità di poter viaggiare senza bisogno di essere ricaricata, e con una velocità massima di 25 chilometri l’ora, il veicolo a due e tre ruote alimentato a idrogeno potrebbe diventare il mezzo di trasporto alternativo, economico e non inquinante per milioni di persone in tutto il mondo. Una società americana, la Manhattan Scientifics, sta approntando i suoi veicoli per il mercato asiatico in pieno sviluppo, dove milioni di persone utilizzano la bicicletta e gli scooter come loro principale mezzo di trasporto. In un futuro prossimo, si prevede che nei negozi di biciclette cinesi possano essere disponibili i modelli alimentati a idrogeno.
Nel frattempo, tutte le principali aziende automobilistiche stanno mettendo a punto auto a idrogeno e, insieme ad esse, autobus e camion a idrogeno. Automobili e autobus di questo tipo sono attualmente già in via di sperimentazione in Europa, in Nord America, in Giappone, mentre Toyota, Honda e Gm prevedono di poter esporre negli autosaloni i loro primi veicoli commerciali di questo tipo in quantità limitate tra il 2010 e il 2012.
Analogamente, anche gli impianti di produzione e le società di servizio a essi correlate stanno incominciando a introdurre impianti fissi a celle a combustibile da usare come generatori di backup, in caso di sovraccarico della rete, o quando il costo dell’elettricità diventa troppo oneroso, oppure ancora quando la rete elettrica non riesce a stare al passo con la domanda e di conseguenza crea interruzioni parziali a rotazione o blackout veri e propri. Quando nel 2002 un forte ed esteso blackout energetico lasciò al buio una buona parte delle regioni del Nordest e del Midwest degli Stati Uniti, oscurando completamente lo skyline della città di New York, rimase acceso, illuminato e alimentato un solo edificio, un grattacielo appena eretto a Times Square, nella cui infrastruttura era stato inserito un impianto energetico fisso a celle a combustibile. La società tedesca Linde AG ha di recente introdotto un impianto di questo tipo all’aeroporto di Monaco.
Siamo dunque in procinto di vivere una terza rivoluzione industriale e di entrare in una nuova era energetica: l’idrogeno è il nostro comune futuro. Il dubbio, a questo punto, è capire se riusciremo ad arrivarci in tempo utile per salvare il pianeta, proteggere le altre creature e preservare la nostra specie.
traduzione di Anna Bissanti




I will always be doing music, but there are nobody who knows how it will turn out.
I will always be doing music, but there are other people who will decide whether I'll be staying....

Gattissimo Posted - 20/02/2006 : 16:30:32
Troppo lungo il post perchè lo legga tutto. Rispondo solo a una piccola parte:

quote:
Originally posted by PM
L'idrogeno, come sapete, è la fonte di energia del domani

No, non lo è. L'idrogeno non è (ancora) una fonte di energia, ma un modo efficiente per trasportare l'energia da una punto all'altro.
E' vero che l'idrogeno si trova in aria e in acqua in quantità elevatissime, ma dev'essere separato e compresso prima di poter essere usato a fini di trasporto, e questo procedimento richiede parecchia energia. Insomma, non si tratta di raccogliere idrogeno liquido dal torrente dietro casa, infilarlo nel serbatoio dell'auto e partire...

Esistono alcuni reattori particolari, trasportabili su un veicolo, che riescono a ricavare idrogeno da semplice acqua, ma sono ancora allo stadio di prototipi da laboratorio.

_____________



'A PASTA E FASULAAAAAAA...
Marko Posted - 18/02/2006 : 16:59:32
Sull'Espresso ho trovato un articolo abb. documentato intitolato (direi ottimisticamente): 2007 l'era dell'idrogeno.
Quando ho un po' di tempo ve lo trascrivo, anche perché riguarda molti dei prodotti tecnologici in commercio, che presto saranno i primi a beneficiare della rivoluzione, soprattutto se le crisi energetiche proseguono.



I will always be doing music, but there are nobody who knows how it will turn out.
I will always be doing music, but there are other people who will decide whether I'll be staying....

Gaga Posted - 02/03/2005 : 23:50:17
Discussione interessantissima, mi associo a chi dice che dietro ci siano cmq molti problemi politici!
Però, il fatto che c'è chi ci studia, è positivo.
E sono positive anche vetture come le Civic Ima e la Prius, magari inutilizzabili per molti ma utili come mezzi sperimentali ma adatti a tutti i giorni!
Quattroruote, è anni che non lo acquisto, ho smesso quando mi sono accorto che non era attendibile per quello che diceva, ora spero sia cmabiato!
President Posted - 02/03/2005 : 21:25:19
E' con somma gioia ed anche un po' di orgoglio che sto notando che finalmente qualcosa si muove anche dalle mie parti..

Il 25 Marzo la regione Lazio ed il Cotral (la maggiore azienda di trasorto pubblico su strada della regione) hanno presentato a Roma il nuovo autobus ad idrogeno! In questi giorni sta continuando ad essere presentato nelle altre città della regione.



Da quel che dicono sembra un progetto serio, nel senso che si stanno attrezzando per poter garantire rifornimenti di idrogeno un po' ovunque e questo fa ben sperare anche per un eventuale adattamento di questa tecnologia anche sulle autovetture.

Sempre in tema di trasporto pubblico ecologico, continuano le "prove generali" del filobus a Roma, che dovrebbe entrare in funzione entro l'anno, in attesa che venga ultimata la rete elettrica, i nuovi depositi ecc.






Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Violet sky Posted - 10/12/2004 : 15:34:20
Molte case stanno sperimentando, ma a parte la Prius (che si è rivelata essere una mezza fregatura, in quanto non si risparmia assolutamente quanto viene pubblicizzato) e la Civic IMA (idem), tutti i veicoli che hanno qualcosa di elettrico che li fa muovere sono o fermi allo stadio di prototipo o confinati a ridicole macchinette che persino definire city-car è scandaloso...

_________

BB125 Posted - 09/12/2004 : 20:11:40
beh,il problema è esattamente quello...(e a quanto sembra anche le case automobilistiche non vogliono questo!)


Pensavo che gli Angeli non si facessero vedere dalle persone comuni:mi sbagliavo,uno l'ho visto.
Il suo nome è Lene...
Gattissimo Posted - 09/12/2004 : 14:09:48
Chissà come mai si sente sempre parlare di sistemi di locomozione alternativi e poco inquinanti, ma alla fine questi non hanno mai successo.
Uhm, probabilmente sarebbe troppo paranoico e cinico dire che la causa è dell'industria petrolifera che non vuole che il consumo di carburanti diminuisca nonostante l'inquinamento.
Quindi non lo dirò.

_____________


I gatti sono tra le creature più belle in natura... insieme alle donne © Gattissimo 09/08/2004
Aderisci anche tu al MAVV!(Movimento Anti Verdino-Vomito)
La missione: far smettere a bellatrix di scrivere a caso in quel colore orrido nei suoi post!
yugs Posted - 23/11/2004 : 08:49:32
quote:
Originally posted by President

...per fortuna le alternative alla benzina ed al gasolio sono molte: ... metano...


E qui mi sento chiamato in causa dal momento che annuso metano tutti i giorni sui motori Fiat dedicati.
L'idrogeno è ancora in una fase altamente sperimentale (come già detto) e ha ragione Pres nel dire che ci sono notevoli problemi sia per la distribuzione che per la sicurezza (è piuttosto pericoloso da maneggiare). Si è calcolato che un normale pieno di idrogeno in questo periodo verrebbe a costare 3 volte più della benzina.
Il metano rappresenta una soluzione più immediata per i prossimi 10-15 anni, e qui a Torino girano già parecchi autobus a metano (oltre a quello sperimentale a idrogeno). Senza contare che fiat ha già in commercio Multipla, Punto, Doblò e Ducato in versione Bipower, Iveco con gli autobus, il Daily e l'Eurocargo. Opel ha la Zafira, poi ci sono altre case come Volvo e ora mi pare Subaru che offrono di serie alcune vetture a metano o GPL. Il problema anche qui è che la rete di distribuzione del metano non è molto sviluppata, a parte alcune zone del centro Italia (vedi Bologna) dove il metano è usato già da decenni. Qui a Torino i distributori si contano sulla punta delle dita di una mano, anche se ne stanno costruendo molti per i prossimi tempi. Il vantaggio attuale del metano risiede negli incentivi sul prezzo della vettura (fino a 2500 euro in meno), più il basso prezzo di acquisto al distributore e la possibilità di circolare anche con le targhe alterne o nelle ZTL.
Tornando all'idrogeno, le strade praticate sono attualmente due: o si brucia il gas direttamente nel motore (BMW) o si usa nelle cosiddette fuel cell (celle a combustibile) per produrre energia elettrica che alimenta il motore elettrico (Seicento a idrogeno qui da noi).
Un altro problema è lo stoccaggio del gas nelle bombole, che devono avere forme ben definite e non come la "broda" e il gasolio che in quanto liquidi si adattano a serbatoi di forme adattate alla scocca. Per fare un esempio, nella Punto natural power la bombola occupa preticamente tutto il baule, mentre Multipla e Ducato consentono di montare le bombole sotto il piano del veicolo (risultando più funzionali). A conseguenza di questo ci sono le autonomie: la Punto fa poco più di 200 km a gas, quindi o hai dei distributori a portata di mano o vai a benzina dopo un pò. L'ideale in questi casi sarebbe avere l'impianto di rifornimento vicino a casa e usare l'auto a metano per andare al lavoro (sarebbe un bel risparmio per quanto elencato sopra), ma bisogna anche avere la fortuna di trovarsi in tutte queste condizioni....

Ultima considerazione: il trasporto pubblico urbano totalmente a metano sarebbe ottimo perchè si eliminerebbero finalmente tutti quegli sporchi mezzi Diesel di 15 e passa anni fa che fanno solo fumo e niente arrosto. Poi voglio sottolineare la faccenda delle targhe alterne: quando c'è un superamento delle soglie di inquinamento nelle città si parte subito con il fermare le auto, non importa se hai l'Euro 4 acquistata da 2 settimane, non la puoi usare e basta, mentre i veicoli commerciali e industriali anche se hanno 40 anni e buttano fumo nero alla grande possono circolare perchè lavorano. Non è affatto giusto!
Aldilà del fatto che l'inquinamento dei veicoli incide in minima parte sul totale (sulla base di alcuni studi), perchè nessuno si preoccupa mai di controllare se le fabbriche hanno i benedetti depuratori per smaltire le scorie di lavorazione (sia per gli scarichi in cielo che sulla terraferma)????
Ancora: su Quattroruote si è criticata la campagna che i politici vogliono attuare sui SUV perchè inquinano... Ma se sono Euro 3 e 4 devono rispettare gli stessi limiti di emissioni di una Seicento, quindi cosa vuol dire che inquinano? Poi i politici si scagliano contro il fatto che le emissioni di CO2 sono da abbassare, ma non è un gas inquinante, provoca l'effetto serra sì ma è comunque utile in una certa misura. Nessuno si preoccupa di benzene e particolato (pm10) che fanno male sì, mentre nel resto d'Europa la cosa viene presa molto in considerazione.
Morale della favola: che si tratti di Idrogeno, metano, inquinamento, viabilità ecc... noi italiani non capiamo un belino di niente (questa la prendo in prestito a Matty). Spero di non esser stato troppo confuso nell'esposizione...

And it's gonna be a long night
And it's gonna be cold without your arms
And I'm gonna get stage fright caught in the headlights
It's gonna be a long night
And I know I'm gonna lose this fight

President Posted - 22/11/2004 : 18:16:26
Topic interessantissimo, non avevo dubbi, visto l'autore.

Ovviamente sono contento che a riguardo dell'idrogeno qualcosa si stia finalmente muovendo, ma bisogna anche dire che a rallentare questa nuova tecnologia non ci sono solo motivi economici (vedi petrolio) o di scarsa capacità di gestione dei nostri politici. L'idrogeno è molto pulito e di facilissima reperibilità però ha grossi problemi per la trasformazione, la conservazione e la distribuzione. E' logico pensare che una volta messo in moto l'ingranaggio tutto dovrebbe semplificarsi con qualche decennio (come per tutte le cose) però è anche vero che è difficile iniziare e nessuno sembra sapersi prendere la responsabilità di farlo e soprattutto quella di investire enormi capitali (che in Europa, al momento, scarseggiano).
quote:
Roma. L'enorme numero di autobus pubblici che attraversano ogni giorno il centro della capitale, però, è in realtà secondo l'architetto «una soluzione medievale». Nei centri cittadini occorrerebbe invece necessariamente potenziare tram e metropolitana, e utilizzare maggiormente gli autobus nei collegamenti tra centro e periferia, in modo da limitare drasticamente il numero di auto private e aumentare la vivibilità.
Roma è un caso abbastanza atipico. E' vero come dice ERVI, che ci sono solo 2 linee di Metropolitana, ma è vero anche che scavare ancora sotto questa città (soprattutto nel centro storico) sarebbe veramente molto problematico, per molti motivi. I tram, poi, non hanno mai preso piede per via dei naturali limiti che questo tipo di mezzo impone: anzitutto per i tram occorrono viali piuttosto larghi per poterli separare dal traffico delle autovetture, e al centro di Roma non ci sono grosse possibilità; altra cosa importante sono i noti saliscendi che le strade della capitale possiedono, che limitano molto l'uso dei tram (che preferiscono indubbiamente la pianura).
Proprio in questi giorni, però, stanno provedendo bene gli ultimi lavori per l'attuazione di qualche linea di filobus (autobus elettrico alimentato dai cavi sospesi) che dovrebbe dare una grossa mano per ridurre lo smog.

Spero come tutti che l'idrogeno prenda piede quanto prima, e ricordo che per fortuna le alternative alla benzina ed al gasolio sono molte: auto elettriche, GPL, metano, gasolio derivato dal girasole, mentre per i mezzi pubblici occorre incentivare l'energia elettrica, il gasolio ecologico e naturalmente l'idrogeno.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 22/11/2004 : 17:05:03
quote:
Una volta lessi un articolo di uno scienziato giapponese che studiava il traffico delle città attraverso modelli matematici ed era arrivato alla conclusione che i mezzi che arrivano tutti in blocco non è colpa della gestione (ritardi ecc.) ma era riuscito a dimostrare matematicamente che i mezzi partivano in orario.

Il problema infatti non è il ritardo, ma il fatto che partono tutti assieme (qualche volta stando al capolinea l'ho osservato) e dunque arrivano tutti assieme. Ho anche osservato che se pure un pullman dista ad es. un minuto dall'altro, è facile che lo recuperi nel traffico cittadino e a causa del fatto che quello davanti imbarca + passeggeri, soprattutto poi se un autista va + lento e uno + veloce.
Dovrebbero partire tipo 5 minuti uno dall'altro, perlomeno quelli che fanno grossa parte del tratto in comune, così almeno se ne perdi uno prendi quello successivo e + o meno arrivi dove devi arrivare.



Cannot control this... this thing called Lene

ERVI Posted - 22/11/2004 : 15:12:40
quote:
Originally posted by Marko

i pullman fanno sempre lo stesso: arrivano quasi tutti assieme nell'arco di 2-3 minuti e poi ha voglia di aspettare almeno 15-20 minuti prima del prossimo gruppo.


Una volta lessi un articolo di uno scienziato giapponese che studiava il traffico delle città attraverso modelli matematici ed era arrivato alla conclusione che i mezzi che arrivano tutti in blocco non è colpa della gestione (ritardi ecc.) ma era riuscito a dimostrare matematicamente che i mezzi partivano in orario.
Non mi ricordo di preciso tutta la dimostrazione ma se la ritrovo la posto.

quote:
Originally posted by Marko
Cmq per vedere i bus a idrogeno qui, mi sa che dobbiamo aspettare il 2030 quando il petrolio sarà diventato così scarso (si spera, ormai trivellano sempre + in profondità e trovano nuovi giacimenti) e il prezzo così alto che converrà cambiare sistema.


Speriamo!


ERVI
Marko Posted - 22/11/2004 : 14:59:33
quote:
l'unica cosa che veramente si salva sono gli aeroporti

Ti dicono qualcosa i saccheggi continui dei bagagli e gli incidenti aerei e + volte quasi incidenti a Linate e Malpensa?
Cmq se Roma è come tu la descrivi, nn parliamo di Salerno, dove da quando andavo a scuola (quasi 15 anni fa) a oggi i pullman fanno sempre lo stesso: arrivano quasi tutti assieme nell'arco di 2-3 minuti e poi ha voglia di aspettare almeno 15-20 minuti prima del prossimo gruppo.
La metro (in realtà è solo su binari allo scoperto, a fianco al treno) doveva essere già finita da un paio d'anni, il fiore all'occhiello della città, ma cmq ho fiducia che i lavori vengano terminati entro l'anno prossimo. Nonostante non sia una grossa città, del traffico non se ne può +, vista la larghezza delle strade (minima) e quella dei marciappiedi (massima). Vabbene una città + a misura d'uomo, con piazze, fontane e ampie zone pedonali e molto verde, com'è stata ristrutturata da 10 anni a questa parte, ma se già il traffico si congestionava prima, allora la metro doveva entrare in funzione subito. E nn è ancora detto se incoraggerà molti cittadini a lasciare a casa l'auto, come si spera. Aspetto solo di vedere quali saranno i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti e soprattutto l'efficienza del trasporto.
Cmq per vedere i bus a idrogeno qui, mi sa che dobbiamo aspettare il 2030 quando il petrolio sarà diventato così scarso (si spera, ormai trivellano sempre + in profondità e trovano nuovi giacimenti) e il prezzo così alto che converrà cambiare sistema.



Cannot control this... this thing called Lene

ERVI Posted - 22/11/2004 : 13:26:21
Ahi Ahi argomento mooolto delicato!

E' proprio vero in Italia stiamo distanti anni luce!

Vivendo a Roma e avendo preso i mezzi per tutto il periodo delle superiori vi posso assicurare che è un vero incubo!

Oltre all'inefficienza di autobus e metro qui a Roma prendere i mezzi significa perdere tantissimo tempo ed è pure piuttosto scomodo.
Gli autobus sono spesso in ritardo e, almeno la mia zona, è stata coperta molto male. non c'è collegamento diretto con le zone vicine alla mia perché gli autobus fanno quello che in gergo tecnico si chiama "Peppe's Round" (Giro de Peppe ) e quindi bisogna prendere più autobus che alla fine ti fanno perdere un pomeriggio. Per esempio la mia vecchia scuola (sigh) era distante 2/3 Kilometri da casa mia e a volte preferivo farmela a piedi perché ci si metteva di meno.
Discorso a parte per le metro:
A roma ci sono due linee A e B (Le altre città maggiori d'Europa ne hanno molte di più) La B è la più moderna e dà meno disagi, ma la A è un inferno! A parte che fa 50° dentro quella metro e che è piena zeppa! Poi per entrarci bisogna fa come i cinesi in televisione! Inanzitutto ci si prende una quantità infinita di botte e spintoni e poi se non si trova un appiglio si rischia di fare come una pallina da flipper.
Poi l'intera struttura è vecchia e malfunzionante, in primo luogo ci metterei i condotti per l'aria, si soffoca lì dentro.

Ormai che sono bello patentato al solo pensiero di prendere nuovamente i mezzi mi si addrizzano i capelli!

L'unico rimedio che si potrebbe apportare è cambiare tutto, ma per farlo bisognerebbe stanziare tanti di quei fondi che credo che ne avremo ancora per decenni.
Purtroppo il settore dei trasporti è in crisi in tutta Italia. dalle autostrade (schifose), alle strade (ancor di più), ai mezzi pubblici ( e che ve lo dico a fare), alle ferrovie (per carità) forse l'unica cosa che veramente si salva sono gli aeroporti (beh almeno quelli di Roma gli altri non li conosco )
Non mi resta che concludere con quella che risulta essere sempre la classica frase ovvero che "All'estero hanno tutta un'altrà mentalità li si che ci sanno fare mentre qui in Italia non funziona niente" però se ci si riflette è vero! Io ho girato molto l'Europa e nelle altre città è tutto molto più funzionale e le città sono molto più vivibili.

Per quanto riguarda l'autobus a idrogeno sono stato contentissimo di questa politica che hanno adottato a Torino, purtroppo ho sentito in TV che finirà il rodaggio nel 2006 e prima che entrino in funzione gli altri mezzi bisognerà aspettare fino al 2010.



ERVI
Marko Posted - 21/11/2004 : 20:25:51
Ho seguito la notizia dell'autobus di Torino e ne sono stato felicemente sorpreso.
PM ha aperto un topic molto + importante di quanto si possa pensare a tutta prima, perché nel numero di Focus di un paio di anni fa si diceva proprio che l'Italia poteva assumere un ruolo da protagonista nella diffusione del nuovo modello, grazie alla sua struttura sociale caratterizzata da piccole unità produttive, come cooperative e associazioni, piuttosto che da grosse società, tipica di altri paesi industrializzati.
Se volete riprendo quell'articolo, così capiamo tutti meglio come funziona l'idrogeno e quali siano gli enormi vantaggi che per fortuna è destinato a portare.
Fondamentale secondo me è il suo carattere democratico e la sua caratteristica di essere un'energia praticamente illimitata e "controllabile", oltre che a bassissimo impatto ambientale e silenziosa. Infatti se al petrolio si sostituisse un'altra fonte energetica, seppure pulita, le guerre e le lotte di potere per controllarne il mercato continuerebbero come prima (cioè come ora).
Invece l'idrogeno potrà essere prodotto da tutti, immagazzinando e immettendo energia ricavata in diversi modi (bastano ad es. dei semplici pannelli solari) in una grande rete costituita dal collegamento di tante reti + piccole e la si potrà acquistare o vendere come qualsiasi altro bene anche via Internet.

Come previsto, nel 2005 circoleranno già i primi autobus a idrogeno e poi si parlava di cartucce a idrogeno per cellulari e pc portatili, che sostituiranno le batterie. In Europa (dove Monaco è all'avanguardia nel settore già da alcuni anni con le BMW) l'obiettivo è avere una parte delle vetture a idrogeno entro il 2020. E poi l'idrogeno servirà come riserva di energia a quella elettrica, che negli ultimi anni sembra essere ormai insufficiente alle richieste dei consumatori (vedi i tanti black-out nei diversi paesi)





Cannot control this... this thing called Lene

MSR-27 Posted - 21/11/2004 : 18:24:53
quote:
Originally posted by koletz
Bastavano gli autobus di linea a servire le zone....mah......



Permettimi di dubitarne; da studente ho avuto a che fare con gli autobus, ed è stata un'esperienza altamente negativa.

Il tram di superficie però non è assolutamente adatto, copre solo una minima parte della città e proprio quella in cui ci vuole ogni metro di spazio per passare con le auto..Bah

La soluzione ideale sarebbe stato farlo sottoterra. Ora , non so se fosse fattibile perchè non conosco bene il sottosuolo di Padova, ma cavolo, una volta fatto il primo passo non avrebbero più avuto limiti. E invece...

" Senti com'è buono?"
" Cosa?"
" Il Napalm, non lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore.
Mi piace l'odore del napalm al mattino.
Una volta, abbiamo bombardato una collina, per 12 ore, e poi siamo andati a vedere.
Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi...
Ma quell'odore..Sai, quell'odore di benzina...tutto intorno... profumava come...come di VITTORIA.

Un bel giorno questa guerra finirà."

Lt.Col. Bill Kilgore
koletz Posted - 21/11/2004 : 11:32:29
Hey concittadino!!! PM non avevo notato che eri di Padova....
Non tocchiamo l'elemento METROBUS che mi saltano i nervi: è una cosa che non servirà assolutamente a nulla, per una città come Padova! Bastavano gli autobus di linea a servire le zone....mah......


    koletz
Bellatrix Posted - 21/11/2004 : 09:56:58
Il tuo post e' davvero interessante e ben fatto PM.
Da sempre la Germania e', un po in tutti i campi, all'avanguardia in Europa, e' non c'e' da stupirsi se l'Italia e' indietro anche ad altri paesi Europei ... si potrebbero fare mille esempi.
Mentre leggevo quello che hai scritto su Monaco di Baviera, mi immaginavo come sarebbe vivere in una citta' cosi', e allo stesso tempo pensavo che se l'Italia e' indietro di 50 anni, quando li avra' recuperati io ne avro 67 ... e se ci dovessero essere dei ritardi ??? ...


Signori teologi basta, ricucite.
Ancora una cosa,
mente a Ockam prego:
Dio differisce dalla pietra
perchè questa, dice, è finita.
La teologia vi invita,
anzi vi impone di immaginare
una pietra infinita

Càmice, prego.

L’esistenza di Dio - Battiato - 1995


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