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20 Gennaio 2013 - 03:27
Il giorno di Lene
Commozione, lacrime, felicità, stupore, ammirazione, orgoglio, soddisfazione. Si leggeva di tutto negli occhi di Lene.
Erano i suoi ma sembravano i nostri, come se per la prima volta potesse realmente "ascoltare" le proprie canzoni, pur nella consapevolezza di chi le ha scritte e forse anche vissute in prima persona. Noi non le abbiamo scritte, ma le sentiamo nostre e le abbiamo vissute. Ci rivediamo le nostre storie, i nostri stati d'animo, ne cogliamo delle emozioni che ci colpiscono dritte al cuore attraverso la sua voce. Lo stesso sembra esserle accaduto in questa avventura. Parte di quelle emozioni, che fino ad oggi aveva trasmesso, sono tornate indietro rinnovate dalle interpretazioni dei suoi colleghi e l'hanno toccata nel profondo come ad una di noi. Vedere Lene che ascolta "Lene Marlin" e ascoltarla insieme a lei è stato bello, toccante, più di quanto probabilmente ci si poteva aspettare dalle scorse puntate. Difficile quasi riuscire a parlarne.

Sei canzoni prese a coppie da tre dei suoi quattro album: Playing my game, Another day e Twist the truth. I video delle esibizioni sono stati pubblicati, come al solito, sul sito di TV2, già a partire da stamattina con l'anteprima di Sitting down here, tradotta in norvegese e ben eseguita da Magnus Grønneberg. La serata televisiva si è aperta però con la splendida versione di Unforgivable sinner offerta da Marion Ravn. Un'interpretazione intima fino al bridge che ha dato il via ad un emozionante crescendo musicale e interpretativo. A seguire Kurt Nilsen con una esecuzione forse più personale che riuscita di You weren't there. Anita Skorgan ha risollevato la situazione con una Here we are non così lontana dall'originale, dando la conferma (di quanto emerso nella prima puntata nella situazione inversa e dichiarato poi dalla stessa Anita) di come il suo mondo e quello di Lene abbiano punti di contatto. Un'esibizione garbata ed elegante che ha reso onore al pezzo e allo stile di Lene. Molto lontana dall'originale invece la Do you remember di Morten Abel completamente stravolta dal cantante artisticamente più "folle" del gruppo. Uno stravolgimento però esemplare che ha saputo con rispetto farci assaporare in maniera nuova e personale uno dei pezzi più belli di Lene. È giunto infine il momento delle lacrime sulle note della Disguise di Ole Paus. Non potevano esserci timbro, stile e sguardo più adatti dei suoi per interpretare questo brano. Se le lacrime di Lene volevano dire tanto, ancora più bello è stato il riso liberatorio alla fine dell'esibizione. A chiudere la serata la già citata Sitting down here.

Avremmo voluto vedere e capire di più della puntata di questa giornata vissuta in Norvegia quasi come un evento. Davvero tanti gli articoli, le interviste e i video pubblicati in questi giorni (per la maggior parte dei quali vi rimandiamo alle segnalazioni riportate nei topic dedicati alle notizie e al programma televisivo sul nostro forum). Da segnalare in particolare l'intervista tratta dal VG cartaceo e integralmente tradotta in inglese dal redivivo (ne siamo molto felici!) lene-marlin.info.

Come accaduto a seguito delle precedenti puntate i brani eseguiti hanno registrato immediatamente un record di vendite su iTunes, ma anche i lavori personali di Lene hanno ripreso a scalare le classifiche. Davvero un giorno fantastico, il giorno di Lene.

 
 


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