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01 Giugno 2005 |
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Lene Marlin fra alti e bassi |
Fonte : Bladet Tromsø |
Nessuno sapeva dell'album prima che Lene si presentasse alla EMI con una copia fresca fresca sotto il braccio.
- Non è che doveva essere così segreto a tutti i costi. Non era un segreto di stato, ma vedendo come era piacevole lavorare così... Non dover rispondere a nessuno, non avere alcuna pressione addosso... E' stato ottimo. E lì ci siamo messi d'accordo per tenerlo segreto. Più a lungo saremmo riusciti a mantenerlo nei confronti della casa discografica, tanto meglio.
- E questo è quanto, Lene conferma, e ride di gusto quando diciamo che sembra come allergica alle aspettative.
- Certo che lo sono. Nel momento in cui proponi una cosa, si solleva un polverone intorno a te. La gente pare arrivare da ogni direzione. Ormai sono in questo mondo da tempo. Sette, otto anni.
Ripartire da zero
- Questa volta è stato come ripartire da zero. Non importava. Le canzoni sono arrivate come dal nulla. Ne ho scritte molte nel periodo di lavoro in studio. Io e gli StarGate decidemmo di non usare la parola "album".
- Ci eravamo ormai addentrati nel processo, prima di realizzare che avevamo in mano qualcosa di buono. Ma poi... Porc..!!! Qui riusciamo a fare un disco! E' stato così eccitante, ricorda Lene.
Non vuole pianificare
- Sei allergica anche ai piani per il futuro?
- Non funzionano. Ho uno stile di vita che non riesce a contemplarlo. Se mi trovo a sapere troppo di quello che deve accadere, va a finire che mi stresso, spiega Lene.
Sola
- Essere un'artista solista è una cosa che può rendere molto soli. Per quanta gente possa avere nel tour, alla fine ci sono io alle prese con le interviste, c'è il mio nome sull'album, sono io che ho scritto tutte le canzoni. Perciò, volente o nolente, ci sei solo tu.
- Tutta la strada sta a te. E alla fine alla gente non frega niente se hai tu il controllo o meno.
- La vita se ne andò
- Si può dire che a quel tempo la mia vita se ne andò. Persi il controllo del mio tempo. Ricevevo un programma dove mi si diceva quando dovevo alzarmi, quando dovevo mangiare, quando dovevo spostarmi in auto... Basta meno per andare in tilt. La vita su cui avevo scritto canzoni fino ad allora se n'era andata.
- Nemmeno nelle mie fantasie più sfrenate potevo immaginare che sarei arrivata fino qui. Altre persone non hanno idea di tutto quello che ho vissuto io. Per questo si matura una relazione particolare con le persone con cui ti ritrovi a lavorare.
Gli Stati Uniti, d'altra parte, restano una terra inesplorata.
- Mi sono detta di non guardare al lancio negli USA. Da parte loro l'interesse c'è, e capisco anche quelli che la vedono come una grossa opportunità. Ma non ho mai fatto questo mestiere per denaro.
- Innanzitutto, dovrei stare via per molto tempo. Almeno 7-8 mesi. Non ce la farei, lì ci si aspetta che tu sia sempre disponibile, per tutto il tempo. Non ho bisogno degli Stati Uniti per essere felice. E' un altro mondo, non ci andrò. In fondo, mi prendo la libertà di dire no, Lene sottolinea.
Terapia della canzone: Lene Marlin nega che tutte le sue canzoni siano autobiografiche. - D'altra parte scrivo sempre canzoni e testi che non faccio sentire a nessuno. Sono la mia terapia, il mio diario segreto, dice.
Trascritto da Tef Johs
Traduzione in italiano a cura dello staff di Lene.it
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